Popolo sovrano, popolo sovranista.

24.08.2019

Dopo la brillante e disastrosa crisi aperta dall'ala minoritaria della compagnie di governo, il Presidente Mattarella ha avviato immediate consultazioni con le forze politiche presenti in Parlamento per indagare la possibilità di formare un nuovo Governo. Questa è una fase molto delicata della vita Repubblicana e delle sue istituzioni: il Presidente, garante della Costituzione, si muove all'interno di essa per cercare una soluzione alla crisi, in vista anche degli impegni internazionali e nazionali che ci vedranno impegnati da qui a dicembre.

La prima tornata di consultazioni ha portato apparentemente ad una bozza di accordo tra M5S e PD (i due partiti eletti con piú voti alla scorsa tornata elettorale), che sembrerebbe stiano lavorando ad un accordo per la creazione di un nuovo esecutivo. Ma in questi disgraziati anni social e di analfabeti funzionali, di persone che gridano al golpe e all'inciucio (aizzati da compagini extraparlamentari e da leader senza scrupoli pronti a muoversi per il proprio tornaconto personale), credo che sia doveroso fermarsi a ragionare su quello che sta accadendo. Premetto che non sono un giurista (e per questo mi rifarò alle analisi di persone molto piú esperte di me), ma non ci vuole una laurea o degli studi specifici per comprendere il funzionamento di base degli organismi repubblicani. Per comprendere la separazione dei poteri (esecutivo, legislativo e giudiziario), le funzioni delle Camere, le elezioni e la formazione del Governo, vi basterà prendere in mano la Costituzione, che saggiamente i Padri Costituenti scrissero con toni semplici, soppesandone ogni singola parola per evitare fraintendimenti, complicazioni, cavilli.

«L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.» (Articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana)

Soffermiamoci sul secondo comma, quello sulla sovranità, che in questi giorni sembra essere al centro della opinione pubblica, travisato e stravolto da chi crede e professa (spesso in mala fede) che l'unica soluzione a questa crisi sia ridare voce ai cittadini. È vero, la sovranità appartiene al popolo, ma la esercita "nelle forme e nei limiti della Costituzione". E la Costituzione, come ha fatto notare ilPresidente Mattarella (che, va ricordato, è uno dei piú apprezzati e riconosciuti esperti giuristi ed ex giudice della Corte costituzionale) stabilisce che gli elettori vengano interpellati ogni cinque anni per eleggere il Parlamento, che è l'assemblea dei rappresentanti del popolo e quindi l'organo che, se esiste una maggioranza, esprime il governo. Detto in parole ancora piú semplici: la Costituzione stabilisce che, finché ci sarà una maggioranza in Parlamento, il governo sarà legittimo.

Il Presidente Mattarella non è uno passato li per caso e messo in quella posizione. È un Uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla giustizia ed alle regole, prima come avvocato e poi come parlamentare di specchiato rigore e infine come migliore Presidente della Repubblica che questi scelerati tempi moderni potessero vedere. Vedere orde di persone, rispettabili ma sicuramente non grandi conoscitori della Costituzione, andare a fare lezioni di Costituzione a Mattarella, francamente sono uno spettacolo misero e miserabile. Oltre che di una arroganza e supponenza inenarrabile. In questi tempi assurdi in cui anche il pizzicagnolo sotto casa può esprimere il proprio dissenso, si assiste a scene surreali. E cioè persone senza alcuna preparazione di base e che non ritengono necessario informarsi PRIMA di parlare, che vanno ad argomentare sotto la pagina Facebook del Quirinale come si debba andare alle elezioni, come un governo M5S e PD sarebbe un Golpe, come tutto questo sia assurdo e si debba andare al voto per "dare voce al popolo sovrano". Spingendosi addirittura a citare la Costituzione, ma solo la parte che gli interessa. Chiariamoci, io credo che sia giusto che i cittadini possano aprire un dialogo diretto con le istituzioni e sentirsi partecipi di esse, ma un conto è se lo si fa con rispetto e consapevolezza, informandosi e affidandosi a chi ne sa di piú. Un altro è sparare a zero su tutto e tutti. Non è neanche colpa delle persone se sono state educate al non rispetto da personaggetti poco raccomandabili che, come avvoltoi, girano sulla nostre teste, aspettando di veder morire la Repubblica per saziare la propria fame sul suo cadavere.

La gente viene aizzata contro le istituzioni da chi quelle stesse istituzioni vorrebbe smantellarle per avere pieni poteri decisionali e di azione. Chi da del Traditore a chi espone idee diverse, chi non gioca secondo le regole, a chi non mostra rispetto per il ruolo altrui e non ne accetta le decisioni. La gente viene incitata alla rivolta da chi, avocando a sé la piazza contro la decisione, costituzionalmente corretta, di dare vita ad un governo che poggi su una maggioranza parlamentare, è il vero golpista. Chi avoca a sé la piazza va allontanato dalla politica perché pericoloso per il sereno proseguimento della vita democratica del paese. Non dimentichiamo la storia, nostra e mondiale. Basta guardare ad essa per rendersi veramente conto di chi siano i buoni e i cattivi della situazione. E chi siano i veri manipolati e i manipolatori.

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