I vecchi e i giovani

06.04.2019

Mi chiedo come fate a guardare i vostri figli e stare sereni: ormai basta una rapida occhiata intorno per rendersi conto che la nostra società rischia di collassare da un moneto all'altro su sé stessa, travolgendo i sogni e le speranze di intere generazioni, rendendo vano il sacrificio di uomini e donne che si sono spesi per rendere il mondo un posto migliore dove vivere. Eppure, per molte persone, la maggior parte a quanto sembra, nulla importa di quello che sta succedendo, in una continua contrapposizione tra il bene dei molti e il becero egoismo dei singoli. Come fate a guardare i vostri figli ed essere lieti del futuro che state contribuendo a forgiare? Un futuro fatto di insicurezza, di violenza, di guerre tra poveri. Aggrappati al profitto come ideale massimo, stiamo distruggendo ogni cosa, dai diritti personali alla natura, senza renderci conto che stiamo tagliando il ramo su cui siamo seduti.

Guardate i vostri figli, i vostri nipoti: non se lo meritano! Non meritano un futuro in cui il pianeta sarà distrutto e tutta la vita verrà spazzata via. Non meritano una società dove viga la regola del piú forte e la dittatura della maggioranza. Perché è quello il futuro verso cui ci stiamo dirigendo a grandi falcate, con gli occhi bendati e le mani legate dieto la schiena. Il motivo secondo me è molto semplice: abbiamo abdicato ogni forma di scelta per favorire l'arricchimento di poche migliaia di persone, travolti da una ignoranza cieca, incapace di reagire a quello che sta succedendo. Incapaci di reagire perché la nostra volontà è annullata ogni giorno dalle comodità, dalla tecnologia e dalla falsa speranza che tutto andrà per il meglio, deresponsabilizzati perché la colpa non è nostra e altri troveranno le soluzioni migliori per affrontare il problema. L'attaccamento alle piccole grandi comodità della vita ci hanno fatto perdere di vista il disegno piú grande, quel bene comune e quella convivenza civile su cui si dovrebbe basare la nostra misera, caduca ed effimera esistenza. Perché va bene ricordarlo: su questa terra noi siamo nulla, viviamo una esistenza limitata e noi, invece di ambire a crescere e rendere la nostra esistenza alta, ci dedichiamo invece al perseguimento dei nostri miseri scopi, convinti che la macchinetta, l´aperitivo del venerdì, le vacanze al mare, il caffè da portare via, l´acqua lasciata scorrere, l´odio verso gli "altri" che ci "invadono", la famiglia tradizionale e l´amante siano il massimo che possiamo esprimere e a cui possiamo ambire in questa esistenza.

La realtà dei fatti invece è molto diversa: siamo solo pedine in una scacchiera che neanche siamo capaci di vedere e mani piú potenti e invisibili ci muovono a loro piacimento. Ci hanno convinto che non possiamo fare la differenza, che siamo numeretti, che non contiamo un cazzo. In realtà loro lo sanno che noi siamo piú forti, che possiamo esprimere di piú di quel che siamo, ma siccome un uomo cosciente è un uomo libero, hanno creato mille mezzi e lacci per distruggere la nostra coscienza. E noi, come i capponi di Renzo di manzoniana memoria, ci ritroviamo a beccarci l'un l'altro mentre loro ci portano al macello.

Per fortuna qualcuno però si desta, si alza dal mucchio delle macerie delle nostre misere vite e ci dà lezioni di coscienza: alcuni tra i nostri giovani, che sono storicamente piú acculturati delle generazioni passate grazie alla scolarizzazione e alle interconnessioni date dalla tecnologia, ci sbattono in faccia il nostro modo di essere, il nostro egoismo, la nostra paura. Abbiamo dimenticato che anche noi siamo stati giovani con le nostre idee, pulsioni e speranze. Anche noi abbiamo cercato di cambiare il mondo e dobbiamo cercare di recuperare quelle idee, quell'entusiasmo della gioventù e smetterla di radicalizzarci in idee e stili di vita che sono diventati non solo obsoleti ma soprattutto dannosi. Dobbiamo mettere la nostra esperienza al servizio dei giovani, di quei giovani che cercano di cambiare il loro mondo. Perché il mondo non è nostro, noi lo dobbiamo solo gestire e passare alla prossima generazione migliore di come lo abbiamo ricevuto dai nostri padri.

Greta Thunberg e Simone di Torre Maura sono l'esempio perfetto del nuovo che deve avanzare. Entrambi teenager, fanno parte di una nuova generazione, quelli che volenti o nolenti prenderanno il nostro posto su questa terra. Sono loro che erediteranno il nostro pianeta, che creeranno la loro civiltà quando i nostri corpi torneranno polvere e i nostri spiriti si uniranno a quelli dei piú. Su di loro debbono concentrarsi le nostre speranze e meritano di avere spazio, di venire ascoltati. Perché sono la voce del futuro. Voci che fanno paura, ecco perché torme di adulti (anagraficamente parlando) gli danno addosso. Cercando di sminuirli, di metterli a tacere, di svilire il loro operato bollandoli come "stupide idee". Facendo leva sul fatto di essere piú grandi, di avere piú esperienza quando magari non sanno neanche cosa voglia dire leggere un libro o comprendere una notizia. Cosí si fa notare come Greta, affetta da una forma di autismo, faccia paura, si montano polemiche sui suoi presunti legami con aziende commerciali, si va addirittura a farle la morale sul consumo di prodotti in confezioni di plastica (come se fosse ormai possibile prescindere da questo). Oppure si fa notare come il giovane Simone abbia un intercalare troppo provinciale mentre si sorvola completamente sui termini usati per redarguire i fascistelli ignoranti e i toni con cui lo ha fatto, senza scomporsi ne urlare. Insomma, tutti mezzucci usati da questi vecchi che, immobili nelle loro idee stantie non possono e neanche vogliono capire che questi ragazzi, nell'età in cui si dovrebbe essere spensierati e pensare alla scuola, ai giochi, ai primi amori, riescono ad argomentare con pacatezza e sincero trasporto il loro ideale di mondo pacificato e libero dall´ odio. Cercando quindi di sminuire il valore di tutti i giovani che alzano la testa contro un mondo di adulti assurdo e divisorio, e che gridano il loro dissenso contro una visione del mondo distruttiva e lesiva del loro futuro.

"Dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa ma gli state rubando il futuro proprio davanti ai loro occhi." ha tuonato Greta davanti ai potenti della terra riuniti a Katowice. "State a fa' leva sulla rabbia della gente per racimolare voti. 'sta cosa di anda' sempre contro le minoranze a me nun me sta bene", ha detto Simone ai razzisti di CasaPound. Giovani voci che trovano sostegno tra altri giovani e che danno speranza anche a chi, come lo scrivente, non è piú giovane come loro. Giovani che dovremmo incoraggiare e non fare lo sbaglio di bollare frettolosamente come succubi del sistema o senza ideali. Basta, abbiamo visto intere generazioni su questa pineta delegittimarsi a vicenda e guardatelo il risultato: distruzione e odio ovunque. Le voci dei tanti Simone e delle tante Greta dovrebbero farci comprendere che è il momento di decidere con chi stare, se continuare a perseguire la strada dell'odio, del profitto ad ogni costo, delle divisioni che sono solo ideologiche e non hanno alcuna base scientifica né morale, oppure andare oltre e cercare di superare le differenze e concentrarci su quello che ci unisce: siamo tutti esseri umani e viviamo nella stessa casa. Casa che sempre piú spesso rischia di andare a fuoco. E questa volta se brucia, non avremo alcun luogo dove scappare. 

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