Chi sono davvero i Figli della Topa? È la domanda che sorge spontanea appena si apre questo libro, che non è solo una raccolta di racconti, ma un atto d'amore verso l'umanità fragile, disillusa, eppure viva.
Ispirandosi all'universo emotivo di Renato Zero – e in particolare a quella sua celebre canzone che grida appartenenza e ribellione – Nicola Accordino, giovane autore siciliano, costruisce un mosaico di vite metropolitane, affamate di poesia e assetate di senso.
Tra le pagine si muovono uomini e donne ai margini, anime spezzate ma luminose, che attraversano la solitudine e il disagio con la dignità di chi sa ancora sognare. Ogni racconto è una finestra su un mondo spesso ignorato, un piccolo atto di resistenza contro l'indifferenza. E in ognuno risuona forte quel "messaggio segreto" che l'autore ha saputo scorgere tra le righe dei testi zerofolli.
Questa nuova edizione, arricchita da due racconti inediti, è un invito a riconoscersi in quei "figli della solitudine", e a danzare – anche solo per un istante – su quel confine incerto tra malinconia e speranza.