Perché è importante andare a votare ai referendum abrogativi del 2025

07.05.2025

di Nicola Accordino

In un'epoca in cui la disillusione politica è diventata la norma, molti si chiedono se valga ancora la pena andare a votare. Spoiler: sì, eccome. E mai come stavolta. I cinque quesiti referendari del 2025 non sono semplici proposte o sogni nel cassetto da lasciare in mano alla politica. Sono abrogativi. Significa che cancellano direttamente una parte di legge esistente. E lo fanno subito.

Sì, hai letto bene: il giorno dopo la pubblicazione ufficiale del risultato, se vince il Sì, la legge cambia. Senza passare dal via.

Cos'è un referendum abrogativo e perché ha un peso enorme

Il referendum abrogativo è uno strumento previsto dall'articolo 75 della Costituzione italiana. Consente ai cittadini di cancellare, totalmente o in parte, una legge in vigore. Non si tratta quindi di proporre una nuova norma, ma di eliminare ciò che non funziona, ciò che crea ingiustizia, ciò che rallenta il progresso sociale o viola diritti fondamentali.

Ma attenzione: perché il referendum sia valido, è necessario che vada a votare almeno il 50% + 1 degli aventi diritto. Se l'affluenza è bassa, il referendum fallisce, anche se il 99% dei votanti ha votato Sì. In pratica, chi resta a casa sta votando "No" a prescindere.

Il potere di cambiare davvero, subito

I quesiti del 2025 toccano il cuore del nostro vivere quotidiano: lavoro stabile, sicurezza, giustizia, integrazione. Non sono temi astratti, ma realtà che colpiscono milioni di famiglie. Se vince il Sì:

  • si potrà tornare a reintegrare chi è stato licenziato ingiustamente;

  • i lavoratori delle piccole imprese avranno più tutele;

  • i contratti a termine torneranno ad avere una causale, limitando il precariato;

  • la sicurezza sul lavoro verrà rafforzata rendendo responsabili anche gli appaltatori;

  • si abbrevieranno i tempi per ottenere la cittadinanza italiana.

E tutto questo succederà subito, senza bisogno di nuove leggi, decreti, compromessi di partito o promesse elettorali. È questo il potere del referendum abrogativo.

La partecipazione è un atto di giustizia

Chi ha vissuto un licenziamento ingiusto, chi lavora senza certezze, chi ha perso un collega in un cantiere o chi cresce un figlio senza cittadinanza italiana sa bene quanto queste battaglie siano concrete. Andare a votare non è solo un diritto: è un dovere verso chi oggi subisce un'ingiustizia, ma non ha voce per difendersi.

Non si può delegare tutto al Parlamento. I referendum esistono proprio per quei momenti in cui la politica non ha il coraggio o l'interesse di cambiare. Sta a noi, cittadini, rompere l'inerzia.

Il voto è personale, libero e immediato

È ora di uscire dal cinismo e tornare a credere nella democrazia diretta. Votare ai referendum del 2025 significa alzarsi in piedi e dire: "Io ci sono. E non voglio più subire."
Non c'è da aspettare. Non c'è da sperare che qualcuno ci pensi. Basta una croce sul Sì, ed è fatta. E cambia tutto.

📌 Ricorda: Se il referendum supera il quorum e vince il Sì, la legge viene abrogata il giorno dopo la pubblicazione del risultato sulla Gazzetta Ufficiale. Niente promesse, solo fatti.

🗳 Vai a votare. Fallo per te. Fallo per chi viene dopo di te.


Viviamo nell'epoca d'oro del dilettantismo.
In un mondo dove tutti parlano, pochi ascoltano, e ancora meno studiano, l'unica vera competenza richiesta è l'intraprendenza.
Non sai farlo? Fregatene. Buttati.
Non hai mai studiato? Meglio! Così sei "autentico".
Hai talento? Eh, però sei "freddo".
Hai studiato troppo? Allora sei "accademico", "vecchio",...

DISCLAIMER (per nostalgici, revisionisti e venditori di busti su eBay):
Si può compatire l'essere umano, fragile, contraddittorio, destinato alla morte. Ma non si può compatire chi ha vestito i panni di giudice, boia e padreterno. Non si può compatire chi ha ridotto l'Italia a un campo di addestramento per il delirio, chi ha imposto il silenzio col...