Un mosaico di storie, un universo di emozioni

Ciò che mi ha colpito di più in I Figli della Topa è la capacità dell'autore di creare un mosaico di storie che, pur raccontando vicende separate, sembrano far parte di un unico universo emotivo. Le ambientazioni sono sempre cupe e piene di una malinconia tangibile, ma sono anche ricche di spunti di riflessione. La città diventa un vero e proprio personaggio, con le sue strade desolate, le luci al neon che illuminano angoli di solitudine, i bar e i locali dove la speranza sembra prendere vita. Lo stile dell'autore è evocativo e a tratti lirico, con descrizioni che toccano il cuore e un ritmo che si fa più lento man mano che ci si avvicina alla conclusione del libro. Un libro che non lascia indifferenti.
Silvia P.