"Nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume, perché il fiume non è mai lo stesso, ed egli non è lo stesso uomo". Questo frammento di Eraclito mi è arrivato come un fulmine a ciel sereno mentre ascoltavo un video di Rick Dufer. È un'immagine semplice e definitiva, che ci spinge a comprendere una cosa: tutto passa, e noi...
Tra i fan di Mortebianca e Rick Dufer : la battaglia che distrugge il vero dialogo
di Nicola Accordino

È una strana serata. Scorri i commenti sotto un video che parlava dell'Iran e finisci in mezzo a un Vietnam semantico. Da una parte c'è chi accusa, dall'altra chi difende. Poi c'è chi insulta, chi scrive romanzi, chi cita Hegel e chi insinua che il creatore del video sia pagato dalla CIA.
Che è successo? Beh, Rick Duferr ha pubblicato un video sull'Iran. Mortebianca ha risposto. Niente di male, direte voi. Succede. Il problema non sono loro. Sono... i fan.
Già, perché i fan oggi non si limitano a dire: "oh, che bel video, mi hai fatto pensare". No. O sei con loro o sei contro di loro. O sei nella curva Mortebianca o nella curva Rick Duferr. Non c'è più il posto in tribuna per chi vuole solo capire. E allora ti viene da chiedere: ma davvero vogliamo questo? Davvero dobbiamo ridurci al tifo da stadio ogni volta che due creator non sono d'accordo?
Facciamo chiarezza. Rick DuFer, MorteBianca, Padre Kayn, Rick Duferr, Mercadini, Kalel, Crepaldi, Biblioteca di Alessandria, Jematria, Romagnoli, Barbascura, Breaking Italy. Tutti hanno bias. Tutti hanno prospettive. Tutti hanno sbagliato qualcosa, prima o poi. Ed è normale. Si chiama essere umani, non dei o santi.
Ma invece di accettarlo, cosa fa una parte del pubblico? Si trasforma in Crociati del Pensiero Corretto. Pronti a lanciarsi con spade fatte di tweet e granate di reel indignati. "Come osa contraddire il mio Creatore preferito?" "Ha detto una cosa diversa, quindi è un idiota!" "Fatti, non pugnette!"
Tranquilli. Tutto bene. Nessuno vi sta chiedendo di scegliere tra mamma e papà. Potete anche ascoltare entrambi e dire: "mah, qui sono più d'accordo con lui, ma su quell'altro punto ha ragione l'altro". Non si rompe il cervello. Anzi, si allena.
E qui il discorso si fa più spigoloso. Perché, cari follower, non è (solo) colpa dei creator. Siete voi che rendete tossico il discorso. Siete voi che trasformate una divergenza di opinioni in una faida da condominio di Twitter. Siete voi che, anziché discutere di idee, fate il processo alle intenzioni.
È legittimo non essere d'accordo. Ma serve educazione. Serve argomentazione. Serve ascolto. Serve capire che se uno fa un video con una lettura storica o filosofica diversa, non sta bestemmiando la Madonna. Sta interpretando. E a voi, se volete, è concesso confutare. Ma non distruggere l'autore. Non sventolare il vostro creator come se fosse una bandiera calcistica.
Perché così si perde tutto. Si perde la sfumatura. Si perde la frizione. Si perde la ricchezza del dissenso. E si diventa uguali a quelli che prendiamo in giro: i no-vax, i complottisti, i negazionisti. Quelli che seguono ciecamente un dogma senza mai porsi una domanda.
Parliamo chiaro: gli eventi storici, specie quelli in corso, si interpretano. Non esiste una versione unica e incontrovertibile. Se Rick DuFer e MorteBianca dicono cose diverse sull'Iran, non è detto che uno dei due sia scemo o venduto. Magari stanno solo guardando dalla finestra sbagliata, o da un angolo diverso.
La filosofia serve a questo: ad affinare lo sguardo, non a sostituire la realtà. Un'analisi storica può essere valida anche se la conclusione non ti piace. E le idee si pesano, non si inchiodano come eresie.
Per questo dire che tutti hanno diritto di esprimersi non significa mettere sullo stesso piano MorteBianca e un terrapiattista. Uno porta argomenti. L'altro porta meme. Uno ha una struttura di pensiero, l'altro un canale Telegram. La differenza c'è. Ma va colta, non urlata.
E no, non è un fenomeno solo italiano. Ricordate PewDiePie vs T-Series? Meme, stampanti hackerate, video dissacranti. E anche razzismo, vandalismo digitale, curve da hooligan digitali.
Oppure James Charles vs Tati Westbrook: 43 minuti di video accusatorio, tre milioni di follower persi, fandom trasformati in tribunali popolari.
O ancora Jacksfilms vs SSSniperWolf: accuse di doxxing, campagne di demonetizzazione, fanbase all'attacco. Non è più internet, è Game of Thrones.
E in Italia? Breaking Italy, Kalel, Mercadini, Biblioteca di Alessandria, Gematria, Barbascura... ognuno ha la sua piccola guerra civile. Alcuni silenziosa, altri rumorosa. Ma tutte con lo stesso schema: adorazione cieca, polarizzazione, zero tolleranza per la complessità.
A volte sembra che i fan dei creator filosofici siano diventati... troppo filosofici. Come se si sentissero gli unici autorizzati a pensare. Ma attenzione: riflettere non vuol dire sentirsi superiori. Non vuol dire che solo voi avete capito la verità dell'universo mentre tutti gli altri sono "normies".
Questo atteggiamento fa male. Al creator. Alla community. Al dibattito. E anche a voi.
Perché se non sapete distinguere tra una divergenza legittima e un attacco personale, allora non state più facendo filosofia. State facendo tifo. E peggio ancora: state facendo tifo con l'aria da intellettuali.
Siete la versione colta dei complottisti. Siete il fandom che legge Popper ma poi va all'assalto come fosse a una partita della Lazio. Siete quelli che "io mi informo", ma poi vi arrabbiate se qualcuno dice una cosa che non è nella vostra eco-chamber.
Quindi basta. Basta con la guerra del fandom. Seguite chi volete. Criticate quello che vi pare. Ma siate persone, non account tossici.
Io continuerò a seguire tutti. Perché non ho bisogno di santi, ho bisogno di stimoli. E se oggi MorteBianca mi stimola e domani Rick DuFer mi spiazza, ben venga.
L'importante è che resti viva la possibilità del dubbio. Perché senza dubbio, non c'è filosofia. C'è solo fede cieca.
E quella, lasciamola ai terrapiattisti.
È una strana serata. Scorri i commenti sotto un video che parlava dell'Iran e finisci in mezzo a un Vietnam semantico. Da una parte c'è chi accusa, dall'altra chi difende. Poi c'è chi insulta, chi scrive romanzi, chi cita Hegel e chi insinua che il creatore del video sia pagato dalla CIA.