Panta Rei

Nicola Accordino

Scrivere per Ritrovarsi

Sono nato in una calda notte d'estate del 1980, a Gioiosa Marea, un angolo di Sicilia che d'estate si anima di turisti provenienti da ogni angolo del mondo. Un paesino che fin da piccolo ha stimolato la mia fantasia, mettendomi in contatto con realtà e persone molto diverse da quelle che conoscevo. Questo fermento di culture e incontri fortuiti ha gettato le basi per una mente curiosa, sempre alla ricerca di risposte, significati e storie.

La mia infanzia è stata serena, arricchita dall'arrivo di due fratelli. Un'atmosfera che, con il tempo, ha lasciato spazio alla solitudine e alla riflessione. A 11 anni, la mia famiglia si trasferisce in una casa di campagna, allontanandomi ulteriormente dalla socialità. Un isolamento che forse cercavo, e che mi ha spinto a rifugiarmi nei libri. Non i libri scolastici, ma i romanzi d'appendice che alimentavano la mia immaginazione come un magico elisir. Non sono mai stato un "somaro", ma forse un'anima ribelle, che cercava il proprio cammino lontano dai sentieri tracciati.

A 15 anni, mi appassiono al lavoro nei bar, una passione che durerà anni e che mi permetterà di entrare in contatto con persone di tutte le età e provenienti da ogni angolo d'Italia. Questo lavoro mi ha mostrato il mondo da un altro punto di vista e mi ha fatto scoprire che la realtà che mi circondava non era quella che avevo immaginato. Ho vissuto un incontro continuo con storie diverse, un'introspezione che mi ha spinto a guardare il mondo con occhi critici, ma anche a desiderare un cambiamento.

A 19 anni, conseguo il diploma da Ragioniere e Perito commerciale, ma so che quella non è la strada che voglio percorrere. Il mio spirito avventuroso mi porta a cercare nuovi orizzonti, anche se per un po' lavoro con mio padre come operaio edile, consapevole che quella non era la mia strada. A 22 anni, colpito dai primi lutti familiari, decido di partire. Parliamo di "primo espatrio", un viaggio che mi porta in Sardegna, dove lavoro come barista per cinque mesi. Un periodo difficile, segnato da problemi personali e relazionali, ma anche di profonda riflessione che mi porta a guardarmi dentro e a mettere in discussione ogni cosa. Nonostante il sostegno di chi mi stava vicino, il mio spirito si è chiuso sempre di più, fino a vivere un anno di introspezione, lontano dagli altri, immerso in una spirale di pensieri che rischiava di sfociare in depressione.

Ma non è tutto finito. La mia famiglia, che non mi ha mai abbandonato, mi sprona a reagire. Così decido di riprendermi la mia vita. Mi trasferisco in Trentino, dove la solitudine e il confronto con me stesso mi portano a crescere. Ma la mia casa, quella che sento davvero mia, non è più Gioiosa Marea. Mi trovo a dover scegliere tra un lavoro stagionale e una meta stabile, ma la scelta non è facile. Nel cuore del mio viaggio interiore, mi trovo a dover fare un'altra scelta difficile: la Toscana.

Anche in Toscana, continuo il mio viaggio interiore che mi porterà a abbandonare una vita che non sento più mia. Ma è proprio in quel periodo che incontro e comincio ad apprezzare le canzoni di Renato Zero, una figura che influenzerà profondamente il mio lavoro di scrittore, offrendomi ispirazione e motivazione. Dopo quella stagione in Toscana, mi trasferisco a Roma, la città dei sogni, dove finalmente posso realizzare una nuova avventura. Ma Roma non è più quella che sognavo da ragazzo. È una città che perde il suo lustro e la sua voglia di sognare. Per un po', cerco di trovare un equilibrio, ma presto mi rendo conto che la capitale non è la città che risponde alle mie aspettative.

Nel 2008, mi trasferisco a Ladispoli, a 24 km da Roma, insieme al mio inseparabile amico Paolo. Qui, finalmente, riesco a trovare un lavoro che mi permette di avere un po' più di tempo per me. E così, a un passo dai trent'anni, cambio completamente direzione. Riprendo la scrittura, quella che avevo sempre amato, ma che avevo messo da parte. Durante i miei spostamenti quotidiani in treno, prendo in mano i miei vecchi appunti e comincio a scrivere il mio primo libro, I Figli della Topa. Un romanzo che nasce da un mondo di disagi e paure, ma che, come tutte le mie storie, è illuminato dalla speranza.

Nel 2013, la mia vita prende un'altra svolta. Dopo aver visto il mondo da diverse angolazioni, decido di trasferirmi a Monaco di Baviera, dove inizio a lavorare come lavapiatti. La mia vita a Monaco è segnata dalla ricerca della mia identità, ma anche dalla voglia di mettermi in gioco. I miei appunti diventano il nucleo del mio secondo romanzo, Quando parlerò di te, che racconta un amore tra Roma e Monaco e la difficoltà di affrontare la genitorialità omosessuale.

Il 2014 è un anno decisivo per me. Con la nascita di mio nipote David, sento che è il momento di smettere di sognare e cominciare a realizzare i miei sogni. Anche la vita professionale sta cambiando: il lavoro diventa un nuovo campo di riflessione e crescita. Nel 2015, decido di ripubblicare I Figli della Topa, con una nuova edizione arricchita da due racconti inediti, segnando una ripartenza per me. Mi dedico completamente alla mia crescita personale e professionale, cercando sempre nuovi stimoli per migliorarmi.

Nel 2016, faccio un ulteriore passo avanti: lascio il lavoro che mi aveva accompagnato fino a quel momento e mi dedico con maggiore consapevolezza ai miei progetti. L'esperienza con Chicco di Caffé, una catena di caffetterie di Monaco, mi permette di vivere nuove esperienze, ma è nel 2017 che tutto prende una piega decisiva. A dicembre, lancio una campagna di crowdfunding per tradurre Un tempo per tornare in tedesco, e inizio a promuovere la mia opera con determinazione.

Il 2018 porta nuove opportunità. Partecipando a un gruppo letterario italo-tedesco, fondo il gruppo di lavoro Villa Serena e comincio a collaborare con nuove persone che influenzeranno positivamente il mio percorso. In questo periodo, mi dedico a progetti sempre più ambiziosi, portando avanti il mio sogno di scrivere e di costruire un legame profondo con i miei lettori.

Con ogni pagina scritta e ogni passo compiuto, mi rendo conto che la scrittura non è solo un modo per raccontare storie, ma anche per dare un pezzo della mia anima, per accompagnare i lettori in un viaggio attraverso emozioni, pensieri e riflessioni che trascendono il tempo e lo spazio. Questo sito non è solo un luogo dove acquistare libri, è una porta che si apre verso mondi nuovi, dove ogni parola è un invito a scoprire, a vivere, a crescere.

E poi, come se il destino avesse deciso di mettermi alla prova, l'incontro con Michela e gli altri membri di Villa Serena, un gruppo che avrebbe segnato un cambiamento decisivo nella mia vita, è stato come un'ancora in mezzo a un mare in tempesta. Avevo sentito parlare tanto di solidarietà, di cammini comuni, ma mai avrei pensato che tutto ciò si sarebbe materializzato in un progetto così stimolante e ricco di passione.

Villa Serena è diventata un rifugio, un laboratorio creativo dove ogni persona, con le proprie storie e ambizioni, ha contribuito a scrivere una nuova pagina della mia vita. Qui ho conosciuto una parte di me che non conoscevo: quella più aperta alla collaborazione, più consapevole della forza della comunità e della condivisione. Un luogo dove ogni confronto diventava spunto per crescere, per scrivere, per riflettere sul futuro e sulle scelte che avrei voluto fare.

Nel frattempo, la mia passione per la scrittura si è evoluta. Ho continuato a lavorare sui miei romanzi, ma c'era qualcosa di diverso nell'aria. Mi sono reso conto che la scrittura, da sola, non bastava più. Dovevo parlare, confrontarmi, ascoltare. Ho capito che il mio messaggio, la mia vita, le sfide che ho affrontato non avevano più senso se non le avessi condivise con gli altri. Così, ho deciso di aprire di più la porta al mondo e di rendere più visibili i miei lavori, mettendo a disposizione dei lettori non solo una storia, ma anche una parte di me che fino a quel momento era rimasta nascosta.

Nel 2019, il mio canale YouTube Sogni di Latta ha preso una piega ancora più personale. Non volevo solo parlare di libri o di crescita personale, ma volevo costruire una community di Ricercatori, persone che, come me, sono in viaggio alla ricerca di significato, che non si accontentano della superficie, ma vogliono scavare a fondo nelle emozioni, nei libri, nelle idee. Ho iniziato a fare interviste, a parlare di esperimenti psicologici, di sociologia, di come la mente umana e le relazioni influenzano la nostra vita quotidiana. Ho voluto creare un luogo dove ognuno potesse sentirsi compreso, dove le storie potessero intrecciarsi e i sogni potessero diventare realtà.

Nel frattempo, la mia carriera da scrittore ha continuato a crescere, non solo in Italia, ma anche all'estero. Ho visto i miei libri essere tradotti e apprezzati in paesi come la Germania, grazie anche al supporto di amici e lettori che hanno creduto in me. La campagna di crowdfunding per la traduzione del mio romanzo in tedesco è stata un successo, e mi ha permesso di entrare in contatto con lettori di tutto il mondo, amplificando ancora di più il mio messaggio. Ogni libro che scrivo, ogni parola che metto su carta, è il frutto di una lunga riflessione, di un percorso che va oltre la semplice scrittura, ma che è il risultato di anni di esperienze, di incontri, di cambiamenti, e soprattutto di crescita interiore.

Durante la quarantena del 2020, mentre il mondo si chiudeva in casa e il silenzio si faceva più rumoroso del solito, ho deciso che avrei riempito quel tempo sospeso con qualcosa di utile. È così che nasce il mio blog quotidiano, #iorestoacasa: ogni giorno affrontavo un argomento diverso, cercando non solo di informare ma di creare uno spazio aperto al dialogo, dove i fatti potessero tornare protagonisti, e dove le fake news venissero trattate per quello che sono: virus dell'intelligenza.

In quello stesso periodo, però, ho ricevuto una delle batoste più dure: YouTube ha chiuso arbitrariamente il mio canale "Sogni di Latta". Nessuna spiegazione, nessuna possibilità di appello. Ma no, non mi sono fermato. Testardo come una capra che sale i muri, ho preso tutta l'esperienza accumulata e l'ho riversata nel canale ufficiale dell'Associazione Stella & Aratro. Lì ho dato vita a un nuovo spazio: incontri settimanali, video poesie, biografie, e un gruppo di lavoro affiatato, composto da membri dell'associazione e collaboratori esterni. Un progetto che, giorno dopo giorno, ha raccolto nuove adesioni, chiudendo l'anno con un bilancio umano e creativo che definire positivo è riduttivo.

E non è finita lì. Il 2020, nonostante tutto, ha portato anche una nuova avventura: "Oltre il castello di bolle", una raccolta di favole nata sotto l'ala del Collettivo Scrittori Uniti (CSU), creato e guidato da Claudio Secci. Favole scritte a più mani, con il cuore e con la penna, per sostenere i bambini autistici, che durante la pandemia hanno pagato un prezzo altissimo, spesso nel silenzio generale. Un libro, sì, ma anche un gesto concreto per offrire loro un aiuto reale, tangibile. Perché le parole, quando sono giuste, possono costruire ponti, curare ferite e – qualche volta – cambiare il mondo.

Nel 2021 ho deciso di intraprendere gli studi universitari in psicologia presso l'Universitá Telematica Uninettuno. Un percorso che mi ha dato nuove chiavi di lettura per comprendere meglio le persone e il mondo che mi circondava e le esperienze vissute durante quegli anni. I libri, gli esami, gli incontri e le riflessioni, mi hanno arricchito tanto quanto le esperienze di vita. Una idea nata durante la pandemia, in cui ho sentito ancora più forte la necessità di riflettere, di scrivere, di fermarmi a guardarmi dentro. La chiusura e l'incertezza hanno dato voce a una parte di me che, forse, stavo ignorando. 

Oggi, nel 2025, mi guardo indietro e vedo una strada lunga e tortuosa, ma anche incredibilmente affascinante. Le mie sfide, i miei successi e le mie cadute mi hanno reso quello che sono, e sono grato per ogni singolo passo che ho fatto, anche quelli più dolorosi. Ho imparato che non importa quanto lontano si vada, l'importante è essere fedeli a sé stessi, essere disposti ad affrontare le difficoltà con coraggio, e soprattutto, a non smettere mai di sognare.

Il mio obiettivo ora è quello di continuare a scrivere, a condividere e a ispirare. Voglio che i lettori non comprino solo i miei libri, ma che sentano di portare con sé un pezzetto della mia vita, delle mie riflessioni e delle mie esperienze. Voglio che possano camminare con me, anche se solo per un tratto del loro percorso, e che possano trovare nei miei scritti non solo intrattenimento, ma anche uno spunto di crescita e di riflessione.

Ogni volta che qualcuno mi dice che un mio libro gli ha cambiato qualcosa dentro, che lo ha aiutato a vedere le cose da un'altra prospettiva, mi rendo conto che ogni sacrificio, ogni fatica, ogni passaggio difficile è stato più che giustificato. La scrittura è il mio strumento di connessione con il mondo, ed è il mio modo di lasciare un'impronta, una traccia, un segno di speranza per chiunque voglia trovarlo.

E adesso, mentre guardo avanti e continuo a scrivere, so che il viaggio è ancora lungo, ma con la stessa determinazione di quando ho iniziato. E chissà dove mi porterà.

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