É piatta!

24.04.2019

"Credere alla terra sferica è una disgrazia. Io, terrapiattista, sono salito a 400 m e l'orizzonte è rimasto dritto". Cosí dichiara in una intervista a Huffingon post Italia Agostino Favari, 40 anni, un'istituzione nel movimento dei terrapiattisti in Italia. Si definisce "un ricercatore indipendente, poiché non esiste una gerarchia dei ricercatori indipendenti riguardo al tema terra piatta". 

Ma andiamo con ordine. Innazitutto, di cosa stiamo parlando? Per Terrapiattismo si intende la convinzione che la terra in realtà non sia sferica ma piatta. Sta prendendo sempre più piede questa comunità di persone che considerano la terra piatta e vedono in molte convinzioni comuni un complotto da parte dei potenti. Secondo i terrapiattisti quindi la terra é piatta, ma non solo: la Terra è anche al centro dell'universo. Un pensiero indubbiamente meno spaventoso di quanto offerto dalla scienza che vorrebbe la nostra vita e il nostro pianeta come parte di un sistema immensamente più ampio, fatto fortemente negato - però - in quanto legato alla cospirazione per convincerci tutti che il pianeta sia rotondo. Sorprende che la ragione di tante macchinazioni da parte del «governo» non sia assolutamente chiara, ossia che non vi sia neppure un apparente tentativo codificato di motivare i perché della cospirazione; la religione non è contemplata anche perché i terrapiattisti non sono ufficialmente legati ad alcun tipo di fede (se non altro). I terrapiattisti si concentrano su alcuni dati «palesi»: uno di questi è che l'orizzonte sia verosimilmente piatto, e nessuna curvatura della Terra sia percettibile a occhio nudo. Se vedo una costa dall'altro lato del mare è tutto perfettamente diritto in linea d'aria. Un altro cavallo di battaglia sono i voli nell'emisfero sud: se il pianeta non è rotondo, è impossibile che si possa fare un viaggio nonstop in aereo, per esempio, dall'Australia al Sudamerica o all'Africa. Eppure, ehm, è possibile. In dubbio è anche la nozione che il globo giri su stesso: non voleremmo da ogni parte? Per i terrapiattisti conta la sperimentazione della realtà in prima persona, con una grande fiducia nella propria percezione e nei propri sensi (l'intera Flat Earth Theory origina infatti da Samuel Rowbotham e dal suo volume ottocentesco Zetetic Astronomy). In soldoni, se io non percepisco che la Terra sia rotonda non si vede perché debba crederlo soltanto perché qualcuno me lo dice. In realtà si potrebbero trarre ampie e importanti considerazioni di carattere più generale sulla crescente mancanza di fiducia in quelli che si definiscono gli intermediari all'epoca della rivoluzione digitale, quali appunto gli scienziati. In La terra è piatta, per fare un esempio, si sente spesso dire dai terrapiattisti che i vaccini sono veleno, il cambiamento climatico non esiste ma le scie chimiche esistono, eccome.

Il terrapiattismo peró non è l´unica assuditá dell'era del sapere virtualmente accessibile a tutti, in cui assistiamo sempre più a fenomeni di regressione socioculturale spaventosi. Secondo l'Ocse nel nostro Paese l'analfabetismo funzionale è una piaga che affligge il 47% della popolazione. Un italiano su due non riesce a comprendere un testo semplice né a interagire con strumenti digitali, rimandando ogni ragionamento solo alla propria esperienza diretta. Se a questo aggiungiamo che sei italiani su dieci non leggono, abbiamo il quadro di una società sempre più incolta e rozza, che si confronta con una realtà progressivamente più complessa e indecifrabile. Realtá che tira fuori problemi e scenari difficilmente decodificabili anche da persone ben istruite. Pensiamo ad esempio a temi come gli Ogm, la fecondazione eterologa, l'energia nucleare, la realtà quantistica della fisica; questioni che nessuno di noi è in grado di comprendere, nemmeno in termini divulgativi, in quanto il sapere moderno e vero (quello cioè provabile e sperimentabile) non fa più appello alle capacità intuitive del pensiero umano, ma a quelle che potremmo definire "analitiche" di cui si entra in possesso solo dopo lunghi anni di studio. Idee come quella che il tempo non esista mettono, infatti, a disagio anche menti abbastanza allenate, figuriamoci quale potrebbe essere la reazione di persone che credono che sotto il Gobi ci siano gli antenati dei nazisti. Non deve sorprenderci che di fronte a fenomeni complessi, la reazione di queste persone sia la stessa del selvaggio che, vedendo un fulmine, inventa storie mitiche.

L'aspetto del cospirazionismo occulto poi, non è certo una novità quando la gente non si sente né libera, né felice. Bombardati da un'informazione ufficiale che propone una quotidianità sempre più oscura, in cui entità transnazionali (fisiche o astratte) decidono della vita di milioni di persone, ecco che l'idea di eminenze occulte inizia a sedurre le menti più deboli, con tutto il suo portato auto-assolutorio. Il mercato, le banche, lo spread, l'economia globale ed è un attimo che anche la Nasa diventi un'entità maligna o che gli scienziati nascondano l'effetto Pac-Man. Non si capisce poi quale sarebbe la convenienza di simili inganni, ma tant'è. Sorvoliamo infine sulla qualità dei ragionamenti addotti da queste persone. L'uomo non discenderebbe dalla scimmia perché altrimenti non ci sarebbero più le scimmie; l'uomo non verrebbe dall'acqua perché i pesci non hanno le gambe e così via. Se c'è una cosa che è chiara a chi legge almeno la rivista Mind, è che la scienza moderna è fondamentalmente contro-intuitiva, quindi basarsi su osservazioni personali per confutare questioni complesse è da ricovero.

Ma i Terrapiattisti e i complottisti in generale, sono davvero cosí fuori dal mondo? Non siamo forse dei dementi anche noi? La gente che si riunisce per fare tavole rotonde sul calcio, è davvero migliore di quegli invasati? Guardiamo solo per un attimo, con distacco, alle centinaia di persone che urlano all'apertura della borsa, a quelli che comprano case nell'aldilà pagando con soldi veri, a chi avvelena la propria terra seppellendovi rifiuti tossici che lo uccideranno, a chi si malmena per pagare mille euro un telefono. Osserviamo bene quei genitori che gridano ai loro bambini di non urlare, urlando. Osserviamoli mentre portano a defecare il cane nello stesso parco in cui porteranno i propri figli a giocare. Guardiamo le nostre case, costruite in luoghi assurdi dove nessun uomo saggio pianterebbe una tenda. Per uomini come Agostino Favaro (o Dio Tinelli, Don Donato "Igienista mentale" e tanti altri ancora), la terra è piatta e circondata da giganti (variante per altro dell'idea medievale con i leoni) e quindi noi, oggi, li deridiamo. Ma cosa accadrebbe se, con la stessa razionalità, guardassimo alle storie raccontate da molte religioni? Il fatto che a credervi siano in tanti, non rende certo più credibili queste narrazioni fantastiche. Probabilmente, l'uomo del futuro vedrebbe un mondo ricoperto di rifiuti, governato da un wrestler con due neuroni antagonisti, popolato da una massa di consumatori cerebrolesi che passa tutta la giornata a nutrirsi di cibo spazzatura davanti a un video porno.

Bertrand Russell sosteneva che gli uomini piuttosto che pensare si lascerebbero morire. Scopriremo presto se anche su questo ci aveva azzeccato. L'unica possibilità è forse quella di ricominciare veramente dalle scuole. Altro che inglese, impresa e informatica, tutte cose utili ma che, come dice giustamente Umberto Galimberti, essendo non "cultura" ma istruzione, si possono imparare con qualche ora di corso. Altra cosa è formare l'uomo. Occorre ripartire dalle fondamenta: libri, filosofia, elaborazione del pensiero critico, matematiche, logica. Tutto il resto è accessorio.

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