en-23. Tutta la verità sul 5G

13/01/2022

Da qualche giorno ho notato una impennata di interesse riguardo la nuova tecnologia 5G che si sta per far partire in Italia. Le notizie non sembrano delle migliori. È stato Gunter Pauli, il consigliere economico di Giuseppe Conte a far intendere a chiare lettere in un Tweet a marzo che potrebbe esserci un legame fra la diffusione del Coronavirus e la tecnologia 5G. "La scienza deve dimostrare e spiegare la causa e l'effetto. Ma la scienza prima osserva le correlazioni: fenomeni che sono apparentemente associati. Applichiamo la logica della scienza. Qual è stata la prima città al mondo coperta dal 5G? Wuhan! E quale la prima regione 5G d'Europa? Il Nord Italia": questo il messaggio postato su Twitter da Pauli. Un messaggio buttato in pasto alla rete che ha provocato inevitabili reazioni e allarmismi. Una teoria senza alcuna evidenza scientifica e, cosa ancor più grave, veicolata non da un pinco pallino qualunque ma dalla persona scelta dal Presidente del Consiglio in qualità di consigliere economico.

Da quel momento, gradualmente, ho visto i miei contatti su Facebook condividere notizie sull'argomento da blog, giornali, settimanali, non supportate da dati scientifici (sul metodo scientifico rimando alla semplice ma esaustiva serie di video postati da Massimo Polidoro, segretario e fondatore del CICAP). Sul 5G si è già detto molto, soprattutto per le applicazioni pratiche e gli scenari d'uso che abilita. Ma per evitare disinformazione sul tema, bisogna fare un passo indietro e spiegare cosa sia il 5G: troppo spesso sentiamo dire che si tratti, dal punto di vista elettromagnetico, di qualcosa di completamente diverso dalle reti negli standard precedenti. Invece, come ben specificato in questo articolo le differenze, in termini di rischi per la salute, sono minime se non addirittura inesistenti.

Ma che cos'è il 5G? Con questo termine si indicano tecnologie e standard di nuova generazione per la comunicazione mobile. Questa "quinta generazione", che segue le precedenti 2G, 3G e 4G, è quindi la tecnologia di connessione che utilizzeranno i nostri smartphone, ma anche e soprattutto i tanti di oggetti connessi (IoT, Internet of things) intorno a noi, destinati a essere sempre più numerosi (elettrodomestici, auto, semafori, lampioni, orologi...). Una delle caratteristiche principali di questa rete è, infatti, proprio quella di permettere molte più connessioni in contemporanea, con alta velocità e tempi di risposta molto rapidi. Non si tratta, inoltre, della semplice evoluzione dell'attuale rete 4G, perché ha caratteristiche tecniche completamente diverse, non solo per la quantità di banda più ampia e per la velocità; si tratta proprio di un modo diverso di gestire le comunicazioni e la copertura, con frequenze, antenne e tecniche di trasmissione dei dati differenti rispetto al passato. Rispetto alle precedenti tecnologie, permette maggiore velocità di trasmissione, tempi di risposta (latenza) più rapidi e la possibilità di gestire un numero molto superiore di connessioni in contemporanea.

Negli ultimi giorni, é circolato un voluminoso «studio», proveniente da un importante centro di ricerca americano. ll presunto studio di oltre mille pagine, viene sbandierato oggi dai complottisti, che collegano l'ultima generazione della comunicazione mobile con un indebolimento del Sistema immunitario, tale da acuire la pandemia di Covid-19. Ronald Neil Kostoff che firma il documento, presenterebbe evidenze di un collegamento tra rete Wireless ed effetti avversi sulla salute, arrivando a sostenere che il 5G sarebbe «Il più grande esperimento medico non etico nella storia umana». Ma come chiarisce OPEN "Ronald Neil Kostoff non è un virologo, né un epidemiologo. Ha un Ph. D. (dottorato di ricerca, n.d.r.) in Scienze aerospaziali e risulta effettivamente affiliato al Georgia Institute of Techonology, il quale non ha partecipato al documento di cui Kostoff è la sola firma." Questo vuol dire che lo studio non solo non è minimamente collegabile al suddetto istituto ma manca di una pubblicazione su rivista di settore (con relativa verifica da parte di esperti, che in termini tecnici si chiama peer review, "revisione paritaria". In definitiva non è uno studio attendibile né verificato ma è stato attentamente assemblato affinché i complottisti di tutto il mondo potessero ritenerlo veritiero. D'altronde il web è pieno di persone determinate a cercare risposte alle proprie domande, pronti a bersi qualsiasi complotto non avendo le competenze necessarie per poter giudicare cosa sia vero o meno, resi sospettosi da Fake news e bufale di ogni genere atte a screditare il mondo scientifico. Ma come molti scienziati, studiosi, astrofisici, persone pluri laureate e con studi alle spalle sa, nella scienza uno non vale uno e se si va a vedere e spulciare nelle montagne di ricerche fatte, si troverà sempre una ricerca che avvalori ciò che pensiamo e su cui appoggiarci per sostenere le nostre teorie. Ma come non basta una rondine per fare primavera, così non basta un solo studio ad avvalorare una teoria (e ancora una volta vi rimando ai video di Massimo Polidoro già citati sopra).

Stessa cosa dicasi per i vari link a blog complottisti che continuano a fiorire sul web. Come vi ho sempre detto, non sono uno scienziato, non sono un laureato, ma almeno cerco di essere intellettualmente onesto e provo ad informarmi, vi porto link, dati, fatti oggettivi. Ho rispetto di chi mi legge e della sua intelligenza. Ma cosí non è per tutti: blog di dubbia moralità condividono bufale complottare solo per acchiappare i vostri like e click, ma basta davvero poco per smontare le loro bufale. Siti di debunker lo sapete ce ne sono diversi e basta scrivere sulla barra di ricerca la notizia piú le parole "bufala" o "Fake news" per trovare i loro articoli. Cosa che ho fatto per quanto riguarda gli uccelli morti vicino ad una antenna del 5G all'Aja. Già in un articolo del 2018 Butac smentiva la notizia, tornata oggi identica a infestare Facebook. "Centinaia di uccelli cadono dal cielo durante l'attivazione sperimentale della rete 5G" sono i titoloni usati, peccato per i complottari che sia tutto falso. Dice infatti il sito Butac: "Le testate giornalistiche si sono interessate tutte al fenomeno, ma l'hanno fatto da giornalisti, senza Bias complottista. Sia chiaro, è vera la notizia degli uccelli morti (in giorni differenti). Ma nessuna delle testate olandesi più accreditate riporta l'ipotesi che la causa possa essere stata il 5G. Probabilmente si tratta di un avvelenamento, non è ancora chiaro causato da cosa. Nel parco, a scopo cautelativo, è stato vietato passeggiare coi cani. Gli uccelli sono stati trovati morti sotto all'albero su cui riposavano. Nella zona del parco, riporta DenHaagCentral, non esistono stazioni di prova per il 5G. Il presidente della commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni Eric Van Rongen ha dichiarato: "Mi sembra estremamente improbabile che il 5G possa causare questo".

E per quanto riguarda le "migliaia di uccelli morti nel mondo"? A parte il fatto che è un evento (purtroppo) divenuto molto usuale, molto probabilmente la causa è da ricercare in qualcosa che sta accadendo nell'atmosfera (e quindi collegabile ai cambiamenti climatici). Ben 1.000 merli e storni nel Missouri, 650 avvoltoi in Guinea-Bissau e 50 uccelli in India sono stati avvelenati da un qualche composto. Alcuni osservatori fanno notare che le persone hanno trovato uccelli vicino ai binari con lesioni fisiche, mentre secondo i funzionari statunitensi, il problema è il clima estremo. In un altro caso, un silvicoltore in India ha osservato che la morte nelle regioni del suo paese avrebbe potuto essere attribuita al fatto che gli uccelli hanno mangiato cibo trattato con pesticidi. Inoltre, non si può escludere malattie infettive. Insomma, la scienza ufficiale non sa ancora nulla con precisione, ma molto probabilmente c'è sì la mano dell'uomo, ma non come pensano certi bloggeracci infami e click bate (che potrebbero usare la loro influenza per diffondere messaggi piú sani ed ecologisti invece di fare del complotto il loro unico mezzo di sostentamento). Sta di fatto che gli specialisti, quelli veri, raccolgono sempre degli esemplari di uccelli per esaminarli in cerca di risposte e senza spettacolarismi.

Insomma, alla fine il succo è sempre lo stesso: prima di condividere qualsiasi cosa, prima di spargere paura, menzogne e timori, prima di avvelenare un clima già altamente instabile per questioni economiche, sociali e politiche, impariamo a comprendere dove sta la verità, impariamo a comprendere e capire davvero cosa ci circonda. Ne va di noi stessi, del nostro futuro e della nostra sanità. Non rendiamoci complici di chi ci vuole distruggere.