Parliamo di Bibbiano

22.07.2019

Lo scorso 27 giugno i carabinieri di Reggio Emilia hanno messo agli arresti domiciliari 18 persone nell'ambito di un'inchiesta su un presunto traffico di minori nel comune di Bibbiano. L'indagine, chiamata "Angeli e Demoni", riguarda un presunto sistema illecito di gestione dei minori in affido nel comune, che si sarebbe sorretto sulla manipolazione delle testimonianze dei bambini da parte di assistenti sociali e psicologi. Nell'ordinanza del giudice delle indagini preliminari Luca Ramponi si legge che gli indagati sono accusati a vario titolo di frode processuale, depistaggio, maltrattamenti su minori, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, abuso d'ufficio, peculato d'uso e lesioni gravissime. Secondo l'accusa, alcuni funzionari pubblici, assistenti sociali e psicologi avrebbero fatto parte di un'organizzazione criminale volta a togliere bambini a famiglie in difficoltà e affidarli, dietro pagamento, a famiglie di amici o conoscenti. Ma ci sono ancora moltissime cose poco chiare e che non sappiamo, e alcuni aspetti di questa vicenda sono stati già ampiamente ridimensionati: insomma, è ancora molto presto per farsi un'idea su quello che è successo a Bibbiano.

Questo non ha fermato le polemiche, scoppiate immediatamente alla notizia degli arresti, nel solito e ormai consolidato balletto delle Fake news, mezze verità, distorsioni totali della realtá dei fatti, illazioni, supposizioni e condanne a fuor di popolo. Oltre le immancabili e puntuali generalizzazioni rivolte a tutte le categorie coinvolte. Un sistema ben oleato di distruzione e distrazione di massa, che butta nel calderone delle polemiche non solo interi pezzi della società ma soprattutto gruppi sociali che nulla hanno a che veder con i terribili fatti (ancora non completamente chiariti dalla magistratura) che vedono come protagonisti bambini e famiglie in difficoltà.

In molti si sono lamentati di una mancanza di copertura mediatica del caso, come se ci fosse la volontà di insabbiare la storia. In realtà, se si guarda a quotidiani e trasmissioni televisive, del caso Bibbiano si è parlato ampiamente, sviscerando capi d'accusa, intercettazioni, formulando analogie con storie simili e alimentando polemiche e speculazioni politiche. Il coinvolgimento del sindaco di Bibbiano in quest'inchiesta è diventato immediatamente un pretesto per alcuni partiti politici per accusare il PD - che il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha definito «il partito di Bibbiano» - ma, come evidenziato dagli investigatori, in realtà la sua posizione non ha nulla a che fare con l'affido dei minori. Nella vicenda è coinvolta anche una coppia affidataria omosessuale, indagata per maltrattamenti e per aver partecipato alle manipolazioni, circostanza utilizzata come scusa per attacchi generali alle famiglie arcobaleno e per tentare di bloccare la legge sull'omofobia in Emilia-Romagna, nonché per riprendere il discorso sulla "minaccia gender". Il caso si è trasformato in un'arma politica per tutte le stagioni: Il Giornale ne ha parlato trovando un collegamento addirittura con la questione della Sea-Watch e Carola Rackete.

L'indignazione è esplosa nelle ore successive alla notizia degli arresti: i giornali avevano scritto con molta enfasi che gli psicologi durante le loro sedute con i bambini avrebbero utilizzato un apparecchio per trasmettere impulsi elettrici scoperto dagli investigatori, salvo poi correggersi nei giorni seguenti. L'apparecchio trovato dai carabinieri, infatti, non era un apparecchio per l'elettroshock e non serviva a trasmettere scariche elettriche ai pazienti: era invece un apparecchio usato nell'ambito della psicoterapia EMDR, una tecnica utilizzata e rispettata dalla comunità scientifica, che permette di mandare ai pazienti stimoli acustici e tattili. La rettifica della notizia non ha fermo la macchina del fango e i soliti leoni da tastiera, fomentati da politicanti in malafede (pronti a cavalcare la protesta pur di non parlare delle politiche fallimentari del governo), che hanno cominciato a insultare, denigrare, offendere e minacciare esponenti della comunità LGBT in tutta Italia (e in piú di un caso le minacce sono diventate vere e proprie aggressioni fisiche).

Una strumentalizzazione che, anche in vista dell'imminente approvazione legge regionale in Emilia-Romagna contro l'omotransnegatività (prevista per il 24 luglio), è culminata con la richiesta da parte dei consiglieri regionali di Fratelli d'Italia di un censimento delle famiglie arcobaleno che hanno fatto richiesta di affido di un minore. Fatto gravissimo non solo perché ricorda avvenimenti analoghi accorsi ad altre comunità discriminate, ma perché instilla nella mentre della gente l'idea che certe realtá siano e debbano restare separate dal contesto sociale comune. Impedendo di fatto la "normalizzazione" delle famiglie arcobaleno.

Sull'onda dell'indignazione, altri esponenti di Fratelli d'Italia si distinguono per la loro avversione totale, aperta e ostentata verso la comunità LGBT. Gravissimo per esempio cosa è accaduto a Vercelli, dove il vicepresidente Giuseppe Cannata, condividendo un post dello scorso anno del senatore leghista Simone Pillon sul «Il Gay Pride negli asili di Bologna è dittatura gender» (con riferimento al caso della scuola d'infanzia di Casalecchio di Reno, rivelatosi poi una Fake news), ha scritto: "E questi schifosi continuano imperterriti. Ammazzateli tutti ste lesbiche, gay e pedofili". E non meraviglia che gli attacchi omofobi aumentino. Il 5 luglio a Rimini durante la notte rosa un ragazzo è stato picchiato dopo aver baciato il suo compagno. Il 20 luglio Max della Torre racconta su Facebook il pestaggio subita a Como a suon di "Frocio di Merda". I vari network gay denunciano l'aumento di violenze verbali, ingiurie, terapie riparative, violenze domestiche, suicidi.

Una cosa che salta all'occhio è che non solo alle persone sembra non interessi nulla della verità dei fatti (in un clima da caccia alle streghe e giustizialismo sommario che fa paura) ma soprattutto, che non gli interessa realmente delle vittime. Né ai politici che gridano allo scandalo né a chi si dichiara paladino dei piú piccoli. Se è indubbio da una parte che chi sbaglia deve pagare e salato il conto dei propri aberranti errori, è vero anche che i fatti di Bibbiano sono diventati l'ennesimo mezzo per demonizzare il nemico, per distruggere l'immagine delle opposizioni, rafforzare il consenso ad una certa parte politica e distrarre la popolazione dai veri problemi dell'economia e della politica estera. A nessuno frega dei bambini abusati, a nessuno interessa veramente chi sia il colpevole ne se ci sono collegamenti sotterranei e incrociati. Interessa solo trovare qualcuno su cui scaricare le proprie pulsioni piú infime e basse, e i diversi sono da sempre i capri espiatori migliori che ci possano essere.

Questo clima di odio finirà perché non è sostenibile e perché non è altro che una fase, la ricerca costante di qualcuno su cui scaricare le proprie tensioni, paure incertezze: l'Europa cattiva, gli immigrati, le ong, le famiglie arcobaleno, il PD, la comunità LGBT.... Finirà perché non ce ne staremo con le mani in mano ad accettare questo continuo fango mediatico, perché non siamo disposti a prestare le nostre carni ai giochi di potere e perché alla fine la verità viene sempre a galla e chi vomita odio dovrà prima o poi pagarne il prezzo. 

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