Bella Ciao: i vecchi, i giovani e la casa in cui viviamo

15.03.2019

We're on a planet

That has a problem

We've got to solve it, get involved

And do it now, now, now!

We need to build a better future

And we need to start right now

Siamo su un pianeta

Questo ha un problema

Dobbiamo risolverlo, essere coinvolti

E fallo ora, ora, ora!

Abbiamo bisogno di costruire un futuro migliore

E dobbiamo iniziare adesso

Questo testo, scritto nel 2012 sulle note di "Bella Ciao!" per la manifestazione per il clima in Belgio, è diventata la canzone del #worldstryke, manifestazione internazionale per la sensibilizzazione sulle questioni climatiche, svoltasi oggi in 1700 città nel mondo e che ha visto, solo in Italia, un milione di giovani in 182 piazze.

Tutto è iniziato da Greta Thunberg, una ragazzina svedese di 16 anni che durante la 24° Conferenza sul Clima del dicembre 2018, pronunciò un importante e toccante discorso davanti ai piú influenti capi di Stato del pianeta, riunitisi a Katowice per trovare una soluzione e degli accordi per contrastare il cambiamento climatico. Già dal 20 agosto 2018 Greta, che frequentava il nono anno di una scuola di Stoccolma, ha deciso di non andare a scuola fino alle elezioni legislative del 9 settembre 2018. La decisione di questo gesto era nata a fronte delle eccezionali ondate di calore e degli incendi boschivi senza precedenti che hanno colpito il suo paese durante l'estate. Voleva che il governo svedese riducesse le emissioni di anidride carbonica come previsto dall'accordo di Parigi sul cambiamento climatico ed è rimasta seduta davanti al parlamento del suo Paese ogni giorno durante l'orario scolastico. Il suo slogan era Skolstrejk för klimatet (Sciopero della scuola per il clima).

A seguito delle elezioni, ha continuato a manifestare ogni venerdì, lanciando così il movimento studentesco internazionale Fridays for Future. Movimento che per oggi ha indetto uno sciopero internazionale, grazie anche al tam-tam mediatico ed ai social, dimostrando se mai ce ne fosse bisogno, che il problema non è internet ma l'uso che se ne fa. E dal web infatti sono arrivati i maggiori attacchi a questa manifestazione e a Greta stessa. Circolano infatti non solo insulti alla persona di Greta (a cui è stata diagnosticata la sindrome di Asperger) ma anche teorie complottiste e vere e proprie bufale. Come quella che vede dietro questo movimento giovanile una fine propaganda costruita a tavolino dai "potenti, perché questa è roba loro, pongono il problema. Si chiama Shock economy. A breve porranno la soluzione. La loro soluzione. (senza tra l'altro specificarla questa fantomatica soluzione, ma va beh). E le bufale, tantissime: come un tweet pubblicato da un utente con la foto di una strada sporca e il seguente testo: «Ecco cosa hanno lasciato oggi a terra i manifestanti per un mondo migliore...» (bufala smontata da Open).

Ma l'aspetto piú stupefacente sono stati i commenti, soprattutto da parte degli adulti: c´è chi incoraggia questi giovani e chi li denigra, chiedendosi se saranno poi capace di rinunciare a tutte le comodità acquisite (come se essere ecologisti volesse dire ritornare al medioevo). Insomma, un putiferio mediatico come non si vedeva da un po', considerando anche il fatto che si tratta pur sempre di una manifestazione in cui i giovani (e per giovani intendiamo ragazzi sotto i 20 anni) l'hanno fatta da padroni. Tra i commenti che ho seguito su internet, quello che credo sia piú realistico e per certi versi agghiacciante è quello di WesaChannel: la realtà (dei cambiamenti climatici) sta bussando alla nostra porta. Ed è vero, i cambiamenti climatici sono ormai talmente evidenti che solo una persona con gli occhi foderati di prosciutto come il presidente Trump potrebbe negarli.

I nodi stanno venendo al pettine e i ragazzi di oggi che nonostante i problemi, le brutture e gli estremi, sono la generazione piú istruita di tutti i tempi, si stanno scontrando con la generazione precedente che è completamente deresponsabilizzata e incosciente dei cambiamenti in corso. Di piú, cerca di trovare una scusa, una scappatoia per non fare ciò che va fatto, delegittimando ogni tipo di movimento ecologista e sminuendo la voglia di cambiamento di questi che, a tutti gli effetti, saranno i nostri eredi. Io faccio parte della generazione a cavallo della rivoluzione di internet, ho vissuto il cambiamento epocale, ma loro sono nati in questa era digitale e sanno come e dove trovare le informazioni. Hanno ben presente dove stiamo andando e che dobbiamo fare qualcosa. Soprattutto sono molto coscienti del fatto che ci si salva solo se si mettono in atto determinate politiche che salvaguardino quello che in ultima analisi, è l'unico posto che potremo mai chiamare casa.

E allora dobbiamo sostenere questi giovani, questi ragazzi che ci chiedono giustizia e sicurezza per il loro futuro. Guardateli: sono i nostri figli, i nostri nipoti, sono i nostri eredi: che cosa vogliamo lasciare loro? Un pianeta invivibile, un futuro di sofferenze? Siamo ancora in tempo per fare qualcosa, ma il tempo stringe. Come ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres, "Abbiamo 2 anni per scongiurare il disastro". Dobbiamo svegliarci prima che sia troppo tardi e prendere coscienza che sono i piccoli cambiamenti a fare partire le rivoluzioni piú grandi. Se una ragazzina di 16 anni è riuscita a far scendere in piazza milioni di studenti in tutto il mondo, questo vuol dire che ognuno di noi può fare la differenza partendo dal proprio piccolo giardino. Seguendo per esempio le piccole semplici regole del volantino che è girato sul web oggi "9 cose che puoi fare subito per salvare l'ambiente". Anche su questo blog ho già indicato 5 strategie per salvare il pianeta (e noi stessi) che possono essere efficaci e un interessante punto di partenza.

Dobbiamo comprendere che siamo noi, le nostre scelte a fare il mercato e che possiamo indirizzare le scelte dei governi e dell'economia imparando ad acquistare e consumare. Guardate ai vegani che, nonostante le loro estremizzazioni e contraddizioni, hanno comunque creato una inversione nel consumo di carni rosse, portando molta gente ad una consapevolezza maggiore e ad un uso consapevole delle risorse. La dimostrazione lampante che se vogliamo possiamo avere un peso vero nelle decisioni dei "potenti". Dobbiamo inoltre comprendere che il nostro attuale stile di vita è ormai insostenibile e, soprattutto dannoso per il pianeta. E che le conseguenze graverebbero sui nostri figli e nipoti. Guardateli negli occhi e prendete la vostra decisione.

"Nel 2078 festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno. Se avrò dei bambini probabilmente passeranno quel giorno con me e forse mi faranno domande su di voi. Forse mi chiederanno come mai non avete fatto niente quando era ancora il tempo di agire. Dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa ma gli state rubando il futuro proprio davanti ai loro occhi. Finché non vi concentrerete su cosa deve essere fatto anziché su cosa sia politicamente meglio fare, non c'è alcuna speranza.

Greta Thunberg

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