Leo Varadkar è il primo leader
apertamente gay dell'Irlanda e uno dei pochi rappresentanti gay o lesbiche
dichiarati presenti in tutto il mondo. Difensore dei diritti umani, ha reso
pubblico il suo orientamento sessuale nel 2016, quando ha promosso una campagna
per dar via libera al matrimonio egualitario nel suo paese. Nel 2018, durante il
World Meeting of Families, incontro di attivisti e predicatori cattolici
tenutosi in Irlanda e che ha visto anche la partecipazione di Papa Francesco, in
un accorato intervento direttamente dal Parlamento, ha così espresso la
speranza che le famiglie LGBT potessero partecipare all'evento. "Il governo è convinto che ci siano molti
tipi diversi di famiglie e che tutte queste famiglie dovrebbero essere
celebrate; la famiglia tradizionale con un uomo e una donna sposati e con
figli, ma anche le famiglie monoparentali, le famiglie guidate dai nonni e le
famiglie composte da coppie dello stesso sesso. Lo renderemo pubblico nei
prossimi incontri che avremo con gli organizzatori, in linea con il nostro
impegno per la libertà personale e l'uguaglianza davanti alla legge. Il punto
di vista del governo è che le famiglie dovrebbero essere celebrate in tutte le
loro forme. Siamo impegnati nella libertà di religione e nella separazione tra
chiesa e Stato. Mentre esprimeremo il nostro punto di vista, quindi, non
tenteremo di imporlo a un corpo religioso ".
Varadkar fa parte di una nuova
generazione di politici, di quelli che cercano di guardare al futuro piuttosto
che al presente di una elezione imminente, di una campagna elettorale che mai
finisce e che vede fagocitati al suo interno tutte le espressioni di rabbia,
xenofobia, omofobia e il peggio che la società civile sa esprimere in un paese.
Politici come Justin Trudeau, primo ministro del Canada, difensore dei diritti
civili, primo premier del suo Paese a partecipare al Gay Pride di Toronto nel
2016. Sposato, con tre figli che cresce "femministe", sostiene i diritti di
tutti e la libertà di espressione, come dovrebbe fare qualsiasi politico del
mondo. O forse sarebbe più indicato dire che questi due primi ministri così
distanti fisicamente, sono molto più che semplici politici, forse sono degli
statisti che pensano più al bene a lungo termine della società che ai propri
tornaconti personali. Persone capaci di introdurre delle politiche inclusive di
tutte le minoranze, perché la democrazia dovrebbe essere appunto la difesa
delle minoranze e non lo strapotere della maggioranza.
Politici come Xavier Bettel
primo ministro lussemburghese dal 2013, primo premier dell'Unione Europea sposato con
una persona dello stesso sesso. Uomo di coraggio e determinazione, durante il
Summit con la lega araba a Sharm El Sheikh ha avuto il coraggio di sbattere in
faccia ai paesi arabi la propria omofobia presentandosi mano nella mano col
compagno. Cosa che aveva già fatto, presentandosi in visita ufficiale dal papà
nel 2017 in Vaticano con il proprio compagno.