Se è vero e sacrosanto che l'omofobia va contrastata, è vero che non si può
rispondere alla violenza con altra violenza. Se ci sono persone che non
accettano o non capiscono cosa sia l'omosessualità, non la si può attaccare
violentemente semplicemente perché con la violenza, anche verbale, non si
ottiene nulla, anzi! Si rischia di innescare una radicalizzazione su basi
ideologiche e di principio opposte a quelle che vorremmo avere. Dobbiamo
comprendere che, come dice il codice penale, "la difesa è legittima se la
reazione è proporzionata all'aggressione", ma sempre più spesso si acerbano i
toni, si accusa continuamente ed indistintamente tutti di omofobia, finché questo
concetto si svuota del proprio significato. Mia madre mi ripete spesso un
proverbio siciliano che dice: se ad ogni pietra tiri un calcio, non porti a
casa le scarpe. Se diamo a tutti degli omofobi finiamo per passare dalla parte
del torto, degli isterici che gridano "Al lupo, al lupo!" e che vogliono
imporre con la violenza i propri voleri.
È sacrosanto difendersi dall'omofobia? Certo, indiscutibilmente. Bisogna
eccedere? No, mai. Sia ben chiaro: credo che sia il conduttore che la Radio abbiano
gestito malissimo la questione, ma prendo le distanze dalle reazioni, spesso
piú intolleranti, di parte del mondo LGBT. Da quelli che, per dirla con le
parole di Radio Globo nel suo comunicato ufficiale, "hanno riversato il proprio
odio con la stessa violenza che affermano di condannare [...] Emblematico, e ci
teniamo a sottolinearlo, è il commento di un utente [...] che ha testualmente
scritto [...] ve facciamo Charlie Hebo 2.0, Merde".
Il punto è proprio questo: nell'era della comunicazione siamo tutti
diventati incapaci di comunicare. Ci
sbraitiamo contro, vomitandoci addosso insulti violenti in modo spesso del
tutto gratuito e fuori contesto anche per una semplice battuta sarcastica o
perché la si pensa diversamente Succede dappertutto, sui social e nella vita
reale, dovunque ci sia una discussione non si è esenti dal beccarsi insulti che
vanno dall'idiota al venduto al traditore, dipende dal tipo di argomento su cui
si "discute". E spesso ce la prendiamo con chi, per carenze culturali ma senza
intenzioni persecutorie, esprime male dei concetti o utilizzando dei termini
sbagliati. Conosco persone che spesso se ne escono con battute che possono
sembrare omofobe, che scherzano sulla tematica omosessuale, ma posso assicurare
mettendoci la mano sul fuoco che sono i primi a sostenere i diritti civili. Dobbiamo
entrare nell'ottica, spesso dimenticata o ignorata, che il movimento di
liberazione omosessuale è nato abbastanza recentemente nella storia umana, non
si possono eradicare secoli di storia contraria in una manciata di decenni,
bisogna avere a volte la pazienza di far capire alle persone, che spesso sono
inconsapevoli, che determinati modi di dire, certi concetti, sono sbagliati o espressi
in modo troppo aggressivo.