en-3. Il sovranismo che verrà... se non vi svegliate

24/12/2021

Se in Europa ci si lamenta delle poche misure introdotte dalle nazioni (specialmente in Germania, dove certi italiani starnazzano continuamente sulle misure non adottate dal Cancellierato invocando la chiusura forzata di tutto), certo non brillano i Paesi extracomunitari come USA e Inghilterra, guidati da due individui uniti non solo dallo stesso feticismo per i capelli arancioni ma, soprattutto, dalla scarsa propensione a mettere mano al portafoglio per proteggere i propri cittadini. Ma gli inglesi e gli americani hanno voluto la bicicletta, che pedalino adesso.

Non stupisce che i due Capi di Stato palesino esplicitamente un tratto della cultura anglosassone che predecessori meno spudorati avevano mantenuto sottotraccia: il profondo disprezzo della solidarietà in quanto valore fondativo del contratto sociale. Loro incarnano il sovranismo puro, quello che, per intenderci, mette l'interesse della nazione al di sopra dei diritti dell'individuo e che fanno del popolo non una massa di persone ma semplice gregge.

È lo stesso sovranismo che abbiamo visto nel corse dei secoli, che ha spinto le Nazioni europee a scannarsi tra di loro, a combattersi per secoli per mantenere ed ampliare i propri privilegi, in una guerra egoica che ha solo diviso e creato morti e distruzione. I sovranismi che hanno generato e ahimè generano ancora, dittature sanguinarie e che hanno rallentato se non impedito il progresso umano delle scienze e della tecnica. Sovranismo che è sempre esistito, sotto altri nomi, ma sostanzialmente lo stesso. Infatti la parola "Sovranismo" ricalca il francese souverainisme (in giro dagli anni '50), e racconta una posizione ostile a progetti sovranazionali in difesa totale della sovranità dei singoli Stati. È sostanzialmente una posizione nazionalista che convenientemente si cela sotto altro nome. Già perché contro il termine "nazionalismo" siamo vaccinati, abbiamo difese forti: lo sappiamo dove va a parare il nazionalismo. E anche il "populismo" è tinto univocamente di spregio. Invece il sovranismo pare gagliardo, echeggia anche in maniera edificante il primo articolo della Costituzione repubblicana: "La sovranità appartiene al popolo...". Sembra una buona cosa, essere sovrani a casa propria.

I sovranisti criticano l'Unione Europea perché limita la sovranità degli stati, ma in realtà le limitazioni alla sovranità sono cominciate ben prima che nascessero le grandi organizzazioni sovranazionali (Società delle Nazioni, Organizzazione delle Nazioni Unite, Unione Europea). Quelle limitazioni della sovranità hanno rappresentato via via nel tempo una conseguenza dello sviluppo economico e politico, produttore di un intensificarsi dei rapporti tra gli uomini oltre i confini statali. I sovranisti in realtà si pongono contro la storia. Come dice il professore Giulio Ferroni (uno dei più grandi critici letterari viventi, professore emerito de La Sapienza di Roma) in una interessante intervista, "I sovranisti non amano l'Italia. Amano gli umori aggressivi che provano alcuni italiani. L'Italia ha un cuore troppo femmineo per i loro gusti da macho. Il loro punto di riferimento è l'italiano che ha paura. Quello che oggi è terrorizzato dal coronavirus e se la prende con i cinesi".

Infine, come evince dopo una attenta e documentata analisi il sito Paolo Tuttotroppo, il sovranismo è "una posizione ideologica che si fonda sulla negazione e il contrasto dei processi sovranazionali europei in corso, ma che non fonda le sue ragioni su un'effettiva ragione giuridica né si pone concretamente in difesa della nostra Costituzione nei confronti di presunti "soprusi" da parte di attori esterni, come invece pare voler far credere. Ognuno di voi è quindi assolutamente libero di professarsi "sovranista", a patto che sia consapevole che suddetta posizione non ha alcun supporto giuridico in base alla normativa interna o internazionale e che soprattutto non esiste alcun "complotto dei poteri forti" per esautorare i parlamenti nazionali o privare loro della sovranità."

I definitiva, bisogna stare molto attenti a ciò che si nasconde dietro le ideologie sovraniste. Lo stiamo vedendo in molti Paesi dove hanno raggiunto il potere: i sovranisti come Bolsonaro, Trump, Johnson non hanno a cuore l'autodeterminazione del popolo, hanno interesse al potere sul popolo e non hanno paura di seminare odio, divisioni, rancore, nel vecchio e purtroppo famigerato motto che dai secoli piú lontani ci perseguita, dividi et impera. Poggiano il proprio strapotere sulle divisioni, incentivano l'intolleranza, scatenano le guerre tra poveri. L'UE non è perfetta, ma può e deve essere migliorata in una prospettiva di crescita ed autodeterminazione dei popoli. I Sovranismi abbiamo visto nella storia del Novecento cosa hanno fatto, incentivando una pulsione distruttiva e mortifera. L'Europa si è autodistrutta, in preda ai deliri nazionalisti che hanno scatenato due Guerre mondiali. E oggi c'è il rischio che si torni lì, a mettere le nazioni le une contro le altre, in nome della sovranità.

Usando ancora le parole del Professor Ferroni, "bisogna riuscire a percepirsi europei, perché senza l'orizzonte dell'Europa l'Italia si allontanerebbe da sé stessa. È questa l'irresponsabilità più grande dei sovranisti. L'idea di considerare l'Italia e gli italiani come qualcosa di a se stante. Slegata dal mondo." Perché da soli non ci si salva.