L´Italia(No) Neo Fascista

10.11.2018

Marco Minardi, direttore dell'Istituto Storico della Resistenza di Parma, ha dichiarato in un interessantissimo articolo pubblicato il 6 gennaio 2018 su "La voce di New York" a firma di Giovanna Pavesi: "Esiste un problema di valori: in molti si rivolgono a Casa Pound perché non considerano un valore importantissimo la libertà, l'uguaglianza, la necessità di identificare nel prossimo una persona come loro, la libertà di pensiero, qualunque esso sia. Il fascismo nega tutto questo"

Il 28 ottobre scorso, anniversario della Marcia su Roma, a Predappio (FC), paese natale di Mussolini e dove è seppellito nella cripta di famiglia, come ogni anno decine di Fascisti e nostalgici si sono riuniti per rendere onore al Duce e ricordarne le gesta. La nipote, Edda Negri Mussolini ha dichiarato come "rendere omaggio alla sua famiglia non sia apologia del fascismo" e che li non c'erano altro che "persone normalissime", "non ci sono gli esaltati". Peccato che fosse tutto un tripudio di Fez, Camice nere, saluti fascisti, cori razzisti e, ciliegina sulla torta, un bellissimo esempio di Humor nero stampato su una maglietta con su scritto "Auschwitzland" sfoggiato con nonchalance da una simpatizzante. Similitudine con "Disneyland" che costerà, si spera, alla simpatica signora una denuncia da parte della Disney per violazione del copyright. Tutta gente "normalissima" insomma, per niente esaltata. Bah.

Tra le decine di persone normali, ha spiccato decisamente qualcuno che ha dichiarato: "di sicuro i libri di scuola non li leggo perché contengono solo cavolate". Cosí ha candidamente confessato un ragazzino imberbe che, inneggiando al bisogno di ordine e disciplina e ai valori "di una volta" che non esistono piú, ignorando sicuramente che quei valori, che forse conosce per sentito dire, erano spesso imposti con generose dosi di olio di ricino e manganellate, spedizioni punitive anti bolscevichi, omicidi politici alla "Matteotti", la negazione di qualsiasi diritto civile a chi non si allineava con le idee della maggioranza e tutto l'allegro carrozzone che ogni sano Regime Autoritario porta con se. Ma tranquilli, questo giovane non è affatto esaltato, né gli si può dire di essere ignorante. Lui ha le sue fonti, mica ascolta gli storici, i giornalisti o semplici uomini che hanno visto con i loro occhi le atrocità del ventennio. Mah.

Ancora una volta mi rifaccio alle parole di Marco Minardi, che individua uno dei possibili motivi per questa diffusa recrudescenza dell'esaltazione del fascismo: "Purtroppo, - dice nell'articolo già citato - siamo entrati in una stagione dove non ci sono più testimoni e testimonianze. Questo costringe tutti noi a farci carico dei valori che, in realtà, delegavamo ad altri, a chi c'era e a chi aveva vissuto quel periodo storico. Ora bisogna consultare i documenti, riflettere ed è complesso. La mancanza dei testimoni e la distanza di quegli eventi complicano, di molto, la capacità di formarsi un'opinione complessa". Se a questa mancanza di memoria si sommano il dilagante fenomeno dell'analfabetismo funzionale e il susseguirsi di governi deboli, poco incisivi, incapaci di risolvere i problemi della gente o accondiscendenti come quello attuale (come dimenticare le foto delle cene elettorali del Ministro Salvini con gli esponenti di CasaPound?), allora il quadro è completo. Si spiegherebbe perché si permettano certe manifestazioni, sotto gli occhi delle forze di polizia (che ovviamente devono seguire ordini impartiti dall'alto); manifestazioni che, come sostiene l'ANPI in un esposto alla procura della repubblica di Forlì, sono a tutti gli effetti apologia del Fascismo.

Il popolo italiano ha la memoria corta: non ricorda la sua storia passata ma neanche quella recente. Dimentica presto i propri sbagli, si chiude nella malinconia dei bei tempi andati, quando in realtà in quei tempi non solo la fame la si tagliava con il coltello ma spesso e volentieri non ci si poteva neanche lamentare, pena il confino. E guai ad essere omosessuale o peggio, comunista! Arrivavano squadroni di gente pronta a ristabilire ordine e disciplina e tu, zitto e muto, se sopravvivevi ti ritrovavi sulla strada principale a sventolare bandierine gridando "W il Duce, W il Re!". Il popolo italiano ha dimenticato, rimosso, cancellato il proprio passato di emigrante non sempre onesto, non sempre ligio alle regole. Posso dirvi per esperienza diretta che la comunità italiana in Monaco di Baviera è composta anche da persone che non sono certo un vanto di onestà. Persone che non si integrano neanche a pagarle e che sono talmente geniali da non parlare una parola di tedesco dopo vent'anni in Germania. Persone che cercano ogni escamotage possibile per spillare soldi allo stato tedesco con sussidi, assegni familiari, agevolazioni fiscali, approfittando di tutto ciò che uno Stato democratico offre, anche se non ne ha alcun diritto. Vi ricorda qualcosa? Persone che però, una volta rientrate in Italia (perché qui nessuno ti regala niente e se sbagli paghi), pretendono che in casa loro si parli la loro lingua e chi se ne frega della coerenza, quell'inutile orpello! Piú facile essere di destra, dove la coerenza è un optional, una semplice facciata ipocrita dietro cui nascondere la propria inadeguatezza e scaricare le proprie frustrazioni.

Il popolo italiano è un popolo senza memoria e per questo rischia di venire punito a rivivere la propria storia. Ma ho speranza che le cose questa volta siano diverse. Perché quella parte dell'Italia che ancora crede nei valori del rispetto, dell'uguaglianza, dell´accoglienza, sta rialzando la testa. Perché non è vero che siamo tutti razzisti, delinquenti, egoisti, ignoranti. Tanta parte del mondo civile si sta riorganizzando dentro e fuori l'Italia per scrollarci di dosso questa pericoloso revival di un'epoca storica che non vogliamo rivivere. Questa volta la società civile lotterà per risvegliare il popolo da questo sonno che minaccia di distruggere la nostra giovane, fragile e delicata Democrazia.