en-la destra omosessuale

12/10/2020

Jair Messias Bolsonaro è stato eletto lo scorso 28 ottobre presidente del Brasile. Le sue perle di saggezza politica vanno dal "viva la tortura" a "meglio un figlio morto che gay", passando dalle discriminazioni per le donne e la lotta senza quartiere agli Indios che difendono la foresta amazzonica. Definito il "Trump del Brasile", ha avuto il sostegno di una grandissima parte del mondo civile, compreso un nutrito gruppo di 22 mila Followers sul profilo Instagram "Gay con Bolsonaro".

Sembra incredibile, ma in fondo anche negli Stati Uniti il Trump originale, ricevette durante la sua campagna elettorale il sostegno di una parte del mondo LGBT. Uno tra tutti il gruppo "Gay for Trump", finito nella bufera perché "bandito" dal Pride di Charlotte, in North Carolina.

Anche nella vecchia Europa le cose non sono molto diverse. In Francia, Italia, paesi dell'est, le destre vincono sostenute da parte del movimento LGBT. Dimostrando se mai ce ne fosse bisogno, che l'appartenenza politica non conosce spesso logica, buonsenso od amor proprio. E che l'orientamento sessuale non determina ovviamente un orientamento politico.

I leader di destra sono apertamente omofobi eppure parte del mondo LGBT li vota. E questo dovrebbe porre la responsabilità di valutare al momento del voto, come e se mantenere le conquiste fatte. Come ma soprattutto se. Perché a dire il vero, non è nemmeno giusto pensare che per tutte le persone LGBT i diritti di eguaglianza conquistati e da conquistare, rappresentino una priorità da cui far dipendere una scelta di voto. Prendiamo l'esempio del Brasile, dove il numero di morti ammazzati all'anno è di 62 mila persone, record imbattibile in un Paese non in guerra. Non credete che un po' di sicurezza ed un po' meno di malavita potrebbero essere desiderabili? Ed infatti Bolsonaro ha fatto della sicurezza e della lotta alla corruzione ed alla criminalità i suoi cavalli di battaglia: facile intuire come molti omosessuali siano convinti che, una volta salito al potere, le sue minacce omofobe e xenofobe saranno ammorbidite dalla forza delle istituzioni e dal contrappeso della società civile. Certo, la storia degli Ebrei che appoggiarono Hitler nella sua ascesa politica e Mussolini nella Marcia su Roma, per poi prenderla sonoramente in quel posto, dovrebbe essere un monito sufficiente, ma siamo in un'epoca di revisionismo storico, stiamo solo raccogliendo i frutti di anni di disinformazione e ignoranza.

Per un omosessuale, votare a destra significa negare sé stesso. La destra vuole cancellare con le buone o con le cattive, l'omosessualità. È quello che ha sempre fatto e che tendenzialmente proverà sempre a fare. Anche se un piccolo spiraglio di speranza potrebbe arrivare dalla Germania, dove dal 2017 AfD (Alternative for Deutschland - Alternativa per la Germania), partito guidato da una omosessuale dichiarata, ha visto una considerevole crescita. L'orientamento sessuale della leader Alice Weidel ha creato non pochi scompensi ai militanti LGBT europei, da sempre abituati a stigmatizzare le formazioni populiste e di estrema destra bollandole come omofobe, ed hanno creato scalpore i tanti consensi che AfD ha avuto dal mondo omosessuale. La strategia vincente della Weidel è stata quella di spostare le sue politiche contro immigrati ed islamici, facendoli diventare nemici di tutti, anche del popolo LGBT, minacciato dalle tendenze omofobiche dell'Islam. Quindi non meraviglia che molti omosessuali abbaino trovato a destra protezione e rifugio, delusi dalla politica dell'accoglienza di una Sinistra borghesizzata, riunendosi sotto la bandiera di AfD contro il nemico comune islamico. Strategia vincente questa che cementa ogni alleanza bizzarra fin dalla notte dei tempi.

Il fatto che molti omosessuali militino in formazioni politiche di destra ed estrema destra non meraviglia; nella comunità omosessuale maschile esiste un mito per l'iconografia dell'estrema destra, tanto da dar vita a gruppi dichiaratamente gay e orgogliosamente filonazisti (Gay Ariana National - Sozialist e il GASH, Gay Arian Skin Head). L'iconografia nazifascista per esempio è presente talvolta negli ambienti gay dediti al sadomasochismo. Questo a dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, che non tutti gli omosessuali sono colti, sensibili e politicaly correct, ma possono predicare la superiorità della razza ariana e bianca e, malgrado spesso in prima persona siano essi stessi vittime di discriminazione, possono essere a loro volta del tutto avversi ad altre minoranze, con la stessa veemenza di coloro che tacciano di omofobia, odio, razzismo, d'intolleranza e di fascismo.

Ma la crescita del fenomeno del voto a destra del mondo LGBT va ricercato anche nella disaffezione nei confronti della sinistra ed in particolare dei partiti socialisti, anche dove (come in Italia, Francia e Germania) questi hanno fatto approvare leggi favorevoli alle coppie omosessuali ed ai diritti civili. Crisi economica, rigetto politico, individuazione nel mondo islamico di un pericoloso nemico, la nuova visone laica sotto cui spesso i partiti di destra si presentano... per di piú, come accaduto per esempio in Italia, la questione dei diritti civili viene tenuta lontana dal discorso politico, anche se non mancano le polemiche. Un esempio su tutti, la presa di posizione contro le polemiche scatenate dal Ministro Fontana sulle famiglie arcobaleno, polemiche zittite dai leader dei due partiti di maggioranza che hanno dichiarato come la questione non fosse nel programma di governo e quindi non fosse in esame nessun cambiamento in merito. Eppure, crescono sottilmente l'omofobia e l'intolleranza, sempre minimizzate da organi di stampa e apparati di governo ed archiviate grossolanamente come "fissazione" da parte del mondo civile e dal popolino. Con il risultato di fare fronte comune contro un nemico immaginario (immigrati ed "invasione islamica") senza rendersi conto del reale pericolo che cresce come un cancro nella nostra società moderna.