en-L´Amore che prende mille forme.

08/07/2020

Nei secoli scrittori, poeti, artisti e infine psicologi, hanno cercato di fissare l'inafferrabile natura dell'amore. É indubbio che questo sia il sentimento motore del mondo, nelle sue molteplici forme, che cambiano ma non ne modificano la Naturale sostanza. Perché L'amore prende mille forme ma resta sempre lo stesso. La sociologia ci dice che noi esseri umani siamo animali sociali per eccellenza è che i sentimenti positivi cementano i legami tra le persone. Sappiamo che esistono diversi tipi di amore: filiale, fraterno, familiare... ma nulla è capace di destabilizzare la nostra vita come l'amore romantico. Secondo Wikipedia "letteralmente può essere inteso come una relazione di tipo traumatico costituita da uno strettissimo, profondo ed intenso sentimento amoroso". Biologicamente L'amore ha un ruolo fondamentale nella nostra salute psichica: quando siamo innamorati, il nostro cervello rilascia l'ossitocina o "ormone dell'amore". Secondo un recente studio, questa molecola è la responsabile di quella sensazione benefica di pace con il mondo che sentiamo quando siamo innamorati. Bassi livelli di ossitocina sarebbero presenti nelle persone rabbiose e indicherebbero una tendenza delle persone con poco ormone dell'amore ad essere razzisti, xenofobi, contro le minoranze ed intolleranti.

Scienza e filosofia concordano quindi sulla funzione benefica di cui da secoli l'amore viene investito; un potere salvifico, attribuitogli da scrittori del calibro di Leopardi e Manzoni. L'amore romantico, quello che apre le vie alla beatitudine dalla felicità. Con il tempo si è fatta largo l'idea che l'amore sia la strada verso la vita e la felicità. Fidandosi di questa idea distorta, molti si scontrano con una realtà dura e ben più triste, dove il sentimento idealizzato nasconde insidie e la disattesa della promessa di un futuro roseo. La verità e che il miracolo dell'amore non sta nel salvarti quando nel renderci consapevoli di quello che siamo e su quanto possiamo migliorare. Non è un concetto facile da assorbire ed abbracciare, perché vuol dire mettere in discussione convinzioni ancestrali ed ataviche. Ci incaponiamo ad esternalizzare un processo che è solo interno, dando alle relazioni le colpe dei nostri insuccessi. Cerchiamo nelle vite degli altri la soluzione ai nostri guai. Ci siamo deresponsabilizzati a tal punto che i nostri insuccessi hanno sempre fattori esterni, diamo le colpe a ci chi sta intorno senza comprendere che siamo noi gli unici artefici del nostro destino. Tutto per sfuggire alla verità fondamentale che non è l'amore a forgiarci, ma semmai l'opposto. Darren Hardy lo spiega nel suo libro "L'effetto composto", in cui racconta di come immaginasse trovare una donna con determinate caratteristiche e, dopo averle scritte, si sia chiesto: "per avere una donna così che uomo dovrei essere?".

Questo è il punto centrale: siamo noi a creare l'amore nella nostra vita. Così come non si può accendere un fuoco con dei ceppi bagnati, così l'amore non potrà divampare in un cuore reso sterile da odio, rancore, razzismo, fobia. Non basta essere belli fuori ma soprattutto dentro. Invece nell'epoca della comunicazione totale, dei social e delle app, ci affidiamo alla bellezza, alla simpatia ma mai alle idee per far colpo sugli altri. Crediamo che l'amore ci sia dovuto, che gli altri siano stupidi a non accorgersi di noi. Una canzone della mia adolescenza, "Prima di partire per un lungo viaggio" di Irene Grandi diceva "prima di pretendere qualcosa prova a pensare a quello che dai tu." Su questo non ci fermiamo mai a pensare. Incolpiamo l'amore per le nostre scelte sbagliate, per i partner che ci fanno del male, per le storie finite a puttane. Invece la colpa è nostra, che attiriamo solo ciò che siamo, persone sbagliate e situazioni inconcludenti.

Ma se c'è una cosa che ho capito arrivato e 38 anni e che non è l'amore a salvarci ma noi stessi. Il fatto che l'uomo sia un animale sociale non vuol dire che debba accollare i propri compiti ad altri. Il nostro compito è quello di evolvere in una forma più consapevole di vita e civiltà. Ma evolvere ha un prezzo e spesso è sopravvalutato: la solitudine. La solitudine fa paura. In molti fanno lo sbaglio di stare con chiunque per non stare da soli. Anche io in passato ho fatto questo errore in molti ambiti della mia vita. Non è stato bello dover rinunciare a quello che più amavo fare per assecondare i desideri di qualcun altro. L'ho considerato a lungo un male necessario: l'alternativa mi faceva paura. Adesso non più, ho sposato in pieno la filosofia di Nietzsche: "La mia solitudine non dipende dalla presenza o assenza di persone; al contrario, io odio chi ruba la mia solitudine, senza, in cambio, offrirmi una vera compagnia." Ho compreso che bisogna imparare a scegliere con chi vivere sia il nostro tempo che i nostri sentimenti. Imparare a stare da soli è il miglior modo per affrontare la paura di restare soli. Dobbiamo imparare a riempire il vuoto che abbiamo dentro solo con i nostri sogni, i nostri desideri e le nostre aspirazioni, non possiamo trovare in altri le risposte alle nostre domande. Conoscersi intimamente, guardarsi dentro e comprendere che tutto quello che abbiamo è il risultato delle nostre scelte, è fondamentale.

Solo quando la magia della solitudine sarà nostra, allora potremmo stare bene con gli altri. Quando una relazione non sarà più fondata sul bisogno dell'altro, allora potremmo costruire relazioni felici. Il rischio di accontentarsi di vivere appiattendo si sulle richieste del primo venuto per non restare soli è dietro l'angolo. Molti si annullano in una relazione creando il bisogno dell'altro, ma non è questo l'amore. Il vero amore è una scelta giornaliera, mettere la propria solitudine insieme a quella di un altro e vivere insieme ogni giorno come se fosse il primo, o l'ultimo.

Oggi giorno si sentono ancora tante storie di persone senza consapevolezza, che scambiamo la condivisione per possesso, che credono che l'altro è roba sua che tanto "ormai l'ho conquistato". Ma l'amore è un fuoco ricordate, che va alimentato è nutrito. Le convenzioni classiche sull'amore, fatte di rinunce, sogni aspirazioni sacrificato sull'altare della vita di coppia, soffocano quel fuoco. Perché come dice Osho in un suo famoso discorso, "l'amore non conosce dovere", perché è una manifestazione pura di gioia, di desiderio, di condividere. Sia esso amore romantico amicizia o famiglia, non si può costringere qualcuno  a volerci bene né essere costretti a farlo, ma c´é bisogno di consapevolezza di sé e rispetto. l'amore è una promessa.