Un'economia più sostenibile è un'economia più
forte, competitiva. E sono molte le aziende italiane che lo credono e che
sempre di più cercano di avere ruoli attivi nei processi di decarbonizzazione e
transizione energetica. Un rapporto GreenItaly evidenzia come in Italia le
imprese che hanno scommesso sulla green economy esportino di più, innovino di
più, aumentando l'occupazione: in Italia le aziende green sono 355mila, ossia
il 27,1% del totale (quota che sale a 33,8% nell'industria manifatturiera); e
sempre all'economia verde nel 2017 si devono 320.000 green jobs, pari a circa
il 40% del totale dei nuovi posti di lavoro. Un dato davvero incoraggiante, non
c´è che dire.
Aria, acqua, terra sono risorse da utilizzare con
responsabilità e parsimonia; sono beni preziosi che non possediamo. Sono
affidati al genere umano e li dobbiamo preservare al meglio per le generazioni
che verranno. Non possiamo continuare a sostenere un paradigma economico che
impone il consumo sfrenato in un sistema non circolare. Basta guardare alla
natura per comprendere come il meccanismo del riciclo sia quello piú
funzionale. Nell'universo tutto si trasforma in qualcos'altro ma la materia
prima è sempre la stessa del post big bang. Quando moriamo il nostro corpo
viene decomposto e riutilizzato, cosí anche le nostre deiezioni. Che l'attuale sistema
sia sbagliato e perché lo ha spiegato Annie Leonard, diplomata presso il
Barnard College e laureata presso la Cornell University in "pianificazione
di città e regioni", in un interessante documentario, pubblicato il 4
dicembre 2007. "La storia delle cose", sponsorizzato dalla Tides Foundation e prodotto
dai Free Range Studios, sostiene fondamentalmente la tesi che "non si può
utilizzare un sistema lineare in un pianeta limitato", supportata durante
il documentario da dati statistici. Anche se lo stesso video non fornisce le
fonti delle informazioni, uno script viene fornito sul sito che aiuta a
verificare alcune delle sue affermazioni. Consiglio a tutti di vederlo per
rendersi conto di come e quanto il sistema sia non solo fallace ma un gigante
dai piedi d'argilla.