en-34. Dignità e decenza a destra
Come ho già raccontato in un precedente post di questo blog, destra e sinistra rappresentano due rami principali, con tutte le variazioni intermedie, di quello che è definito "arco costituzionale", cioè l´insieme dei rappresentanti delle forze politiche, democraticamente elette e che basano le loro azioni sulla Costituzione di una nazione. Le parole destra e sinistra hanno acquisito una importanza culturale così profonda: a "destra" dell'assemblea legislativa tendono a sedersi i rappresentati di quel mondo culturale detto conservatore mentre a "sinistra", invece, quello definito progressista. In Inghilterra si chiamano Torres e Labour, in USA Repubblicani e Democratici. Naturalmente è una estrema semplificazione dello Spettro politico, che è molto variegato e cambia da Nazione a Nazione e da tipo di governo (Teocratico, Repubblicano o Monarchico). In Italia, avendo avuto la macchia ignobile di un regime totalitario di destra, la questione si è complicata molto negli ultimi anni, con l'avvento dei sovranismi che, come i movimenti conservatori, si sono istallati a destra, ma che ormai si stanno spostando sempre di piú verso una posizione piú oltranzista e di estrema destra.
Il dibattito sul fondo "salva Stati" ha fatto riemergere idiosincrasie che ritenevamo riposte nell'ambito della propaganda contro l'Europa da parte della Destra. un anti europeismo che non ha mai fatto parte del bagaglio politico- culturale della Destra che è stata. Né nella versione post- fascista, né in quella missina e tanto meno quando si è identificata con Alleanza nazionale. Certo, la critica ai meccanismi gestionali ed alla governance in generale dell'Unione ha avuto ed ha fondamenti solidi, perfino condivisi da personaggi come Emmanuel Macron ed Angela Merkel, al punto che da tempo s'invoca una riforma delle istituzioni comunitarie. La Destra, oltretutto, non è mai stata fautrice dei Trattati di Maastricht e di Amsterdam, pilastri dell'Unione, ma l'avversione contro due dei documenti- cardine non le ha impedito di sostenere la coesione continentale ed immaginare addirittura una Confederazione europea. La vecchia idea di "Europa Nazione" è stato uno degli asset ideologici della Destra declinata in qualsiasi modo. E a nessuno è mai venuto in mente di sostenere la contrapposizione tra gli Stati nazionali e la prospettiva di integrazione degli stessi in un'unità geopolitica. Persino Silvio Berlusconi, che ha piú volte inveito in passato contro le ingerenze europee nella politica italiana (innescando quel racconto del "ce lo chiede l'Europa" inteso non come sacrificio necessario ma brutale imposizione), ha ribadito come in questo momento storico l'unica via di salvezza sia la cooperazione con la UE.
Ma questa destra istituzionale e impegnata in un progetto quasi di Realpolitik Europeo, si è completamente perso negli ultimi anni: la Lega si è adattata "abusivamente" ad essere qualificata di Destra, mentre FdI, che avrebbe tutti i titoli per rivendicare la sua discendenza dalla Destra nazionale e sociale, non sembra incline a farlo, preferendo presentarsi come un soggetto riformista - conservatore, tendenzialmente "sovranista", evitando di precisare la sua essenza culturale. Entrambi i partiti sono ormai diventati apertamente anti europeisti e fanno di tutto per portare l'opinione pubblica italiana a odiare le istituzioni comunitarie, senza aver nessuna remora nello stuzzicare anche una buona dose di xenofobia e voglia di isolazionismo. Salvini e la Meloni hanno trascorso le ultime settimane a inquinare la vita pubblica di questo Paese con alcune delle peggiori Fake news della storia, dal virus cinese prodotto in laboratorio alla firma del Mes, passando per i 500 mila euro della Svizzera e l'infografica coi 20 miliardi introdotti dall'Italia (erano oltre 10 volte tanto), fino ai "7 euro a testa" a cittadino per l'emergenza. Hanno tirato fuori proposte tra l'irresponsabile e il demagogico puro. Nell'ordine: "Chiudere tutto. Riaprire tutto. Chiudere tutto di nuovo." "La scienza non basta, apriamo le chiese a Pasqua". "Dichiariamo anno bianco fiscale." "1000 euro a tutti senza verifiche e distinzioni con un click." Hanno accusato i cinesi di essere degli untori. Hanno sostenuto i peggiori sovranisti, quelli del "Prima gli olandesi". "Prima i francesi". "Prima gli ungheresi." Per poi dare la colpa di tutto all'Europa. Hanno gridato al Grande Fratello orwelliano quando il governo ha lanciato una sacrosanta task force contro le Fake news, temendo di non avere più argomenti. Lui ha addirittura pregato in diretta tv, roba che neanche in Iran. Hanno chiesto che venissero stanziati 30 miliardi, poi 50, poi 300, 400 miliardi, 1000 miliardi, e chi più ne ha, più ne metta, tanto cosa ce ne frega: siamo all'opposizione. Hanno fatto ole e ovazioni quando Orban in Ungheria si è fatto consegnare i "pieni poteri" inaugurando una nuova dittatura nel cuore dell'Europa democratica (su Butac potete trovare una sezione dedicata alle bufale di Salvini)
E quando, dopo tre mesi passati a lavorare ventre a terra senza mai rispondere a un attacco o una provocazione, il Presidente del Consiglio, in una conferenza stampa istituzionale di oltre mezz'ora, dedica un minuto scarso di replica a 90 giorni di bordate, bufale, deliri, accuse, insulti personali pesantissimi, raccontando la sola, pura e semplice verità, si sono stracciate le vesti gridando alla intimidazione delle opposizioni, chiedendo il contraddittorio, gridando allo scandalo. Ma Conte non ha affatto abusato di un discorso alla nazione per attaccare le opposizioni. Ha, in diretta nazionale, evidenziato delle bufale in quanto tali, segnalando chi in quel momento stesse disinformando il paese: Salvini e Meloni.
Eppure, il racconto dei due esponenti sovranisti ha continuato ancora nei gironi successivi a distorcere la realtà, fino ad arrivare al capolavoro massimo della politica delle due facce: al momento di votare in sede Europea per l'emissione dei così detti "corona Bond", la Lega (insieme a FI) ha votato contro il provvedimento schierandosi con Orban e gli altri del gruppo Visegrad. Ma come, prima chiedete piú soldi all'Europa, non volete il MES e al momento del dunque votate no? FdI quantomeno ha avuto un rigurgito di dignità votando sì, ma il gesto sconsiderato della Lega (che subito molti esponenti di partito hanno difeso arrampicandosi sugli specchi), ha fatto vincere il fronte del no. È quindi palese che i così detto Sovranisti non hanno affatto a cuore il destino dell'Italia. A loro non interessa assolutamente uscire dalla crisi ma alimentarla. Mentre in Italia raccontano di una Europa che ci odia, che non vuole darci i soldi, che vuole imporci misure draconiane, nelle sedi istituzionali o fanno scena muta o si schierano con gli altri sovranisti.
È altre sì palese che chi davvero fa parte di quel blocco di destra, così importante e vitale per la serena e civile convivenza nel paese, non può riconoscersi in un sovranismo che porta solo divisioni e guerre tra popoli. Se è vero che la sinistra deve recuperare la sua voglia di essere rivoluzionaria e apportatrice di innovazione ed idee a difesa del popolo, è vero anche che la destra costituzionale deve recuperare la propria identità. È folle insistere sull'antieuropeismo quando occorrerebbe trovare nell'interesse stesso delle nazioni la giustificazione a tenere unito quel che rischia di rompersi definitivamente. Bisogna che chi ha ancora dignità, voglia di europeismo anche di comodo, chi pensa che meglio uniti all'Europa piuttosto che in balia dei mercati, dei veri poteri forti (cioè quelli che influenzano pesantemente le campagne elettorali europee), chi ancora crede nella democrazia deve prendere le distanze da questi pericolosi e antidemocratici sovranisti. Come dice giustamente Gennaro Malgieri in un interessante articolo, questa Europa "non è neppure lontanamente l'Europa dei popoli e delle patrie. Ma per realizzare qualcosa, che le assomigli, non si può buttare a mare l'idea stessa dell'unità continentale abbracciando particolarismi che già un secolo fa erano obsoleti. Di questo almeno la Destra dovrebbe essere più che consapevole."